Page 1724 - Giorgio Vasari
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agli speziali che vi danno i colori per dipignere", e con còllora in
presenza di que' gentiluomini disse che egli era un goffo. E di questo
proposito medesimo venendogli innanzi un figliuolo del Francia su
detto, che era molto bel giovanetto, gli disse: "Tuo padre fa più belle
figure vive che dipinte".
Fra i medesimi gentiluomini fu uno non so chi, che dimandò a
Michelagnolo qual credeva che fussi maggiore, o la statua di quel
Papa, o un par di bo', et ei rispose: "Secondo che buoi, se di questi
bolognesi, oh! senza dubio son minori i nostri da Fiorenza". Condusse
Michelagnolo questa statua finita di terra innanzi che 'l Papa partissi
di Bologna per Roma; et andato Sua Santità a vedere, né sapeva che
se gli porre nella man sinistra alzando la destra con un atto fiero, che
'l Papa dimandò s'ella dava la benedizione o la maladizione. Rispose
Michelagnolo che l'annunziava il popolo di Bologna, perché fussi
savio; e richiesto Sua Santità di parere se dovessi porre un libro nella
sinistra, gli disse: "Mettivi una spada, che io non so lettere". Lasciò il
Papa in sul banco di Messer Antonmaria da Lignano scudi mille per
finirla, la quale fu poi posta nel fine di sedici mesi che penò a
condurla, nel frontespizio della chiesa di San Petronio nella facciata
dinanzi, come si è detto, e della sua grandezza s'è detto. Questa
statua fu rovinata da' Bentivogli, e 'l bronzo di quella venduto al duca
Alfonso di Ferrara, che ne fece una artiglieria chiamata la Giulia, salvo
la testa, la quale si trova nella sua guardaroba.
Mentre che 'l Papa se n'era tornato a Roma e che Michelagnolo aveva
condotto questa statua, nella assenzia di Michelagnolo, Bramante,
amico e parente di Raffaello da Urbino, e per questo rispetto poco
amico di Michelagnolo, vedendo che il Papa favoriva et ingrandiva
l'opere che faceva di scoltura, andaron pensando di levargli
dell'animo, che tornando Michelagnolo, Sua Santità non facessi
attendere a finire la sepoltura sua, dicendo che pareva uno affrettarsi
la morte et augurio cattivo il farsi in vita il sepolcro, e' lo persuasono
a far che nel ritorno di Michelagnolo Sua Santità, per memoria di
Sisto suo zio, gli dovessi far dipignere la volta della cappella che egli
aveva fatta in palazzo, et in questo modo pareva a Bramante et altri
emuli di Michelagnolo di ritrarlo dalla scoltura ove lo vedeva perfetto,