Page 1715 - Giorgio Vasari
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legname fortissimo e quella figura con i canapi sospesero a quello,
acciò che scotendosi non si troncasse, anzi venisse crollandosi
sempre, e con le travi per terra piane con argani la tirorono e la
missero in opera. Fece un cappio al canapo che teneva sospesa la
figura facilissimo a scorrere, e stringeva quanto il peso l'agravava,
che è cosa bellissima et ingegnosa che l'ho nel nostro libro disegnato
di man sua, che è mirabile, sicuro e forte per legar pesi. Nacque in
questo mentre, che vistolo su Pier Soderini, il quale piaciutogli assai,
et in quel mentre che lo ritoccava in certi luoghi, disse a Michelagnolo
che gli pareva che il naso di quella figura fussi grosso. Michelagnolo
accortosi che era sotto al gigante il gonfalonieri e che la vista non lo
lasciava scorgere il vero, per satisfarlo salì in sul ponte, che era
accanto alle spalle, e preso Michelagnolo con prestezza uno scarpello
nella man manca con un poco di polvere di marmo che era sopra le
tavole del ponte, e cominciato a gettare leggieri con li scarpegli,
lasciava cadere a poco a poco la polvere, né toccò il naso da quel che
era. Poi guardato a basso al gonfalonieri, che stava a vedere, disse:
"Guardatelo ora". "A me mi piace più", disse il gonfalonieri, "gli avete
dato la vita." Così scese Michelagnolo, e lo avere contento quel
signore che se ne rise da sé Michelagnolo avendo compassione a
coloro che per parere d'intendersi non sanno quel che si dicano; et
egli, quando ella fu murata e finita la discoperse, e veramente che
questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o
greche, o latine che elle si fussero, e si può dire che né 'l Marforio di
Roma né il Tevere o il Nilo di Belvedere o i giganti di Monte Cavallo le
sian simili in conto alcuno, con tanta misura e bellezza e con tanta
bontà la finì Michelagnolo. Perché in essa sono contorni di gambe
bellissime et appiccature e sveltezza di fianchi divine; né ma' più s'è
veduto un posamento sì dolce né grazia che tal cosa pareggi, né
piedi, né mani, né testa che a ogni suo membro di bontà d'artificio e
di parità, né di disegno s'accordi tanto. E certo chi vede questa non
dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o
negli altri da qual si voglia artefice. N'ebbe Michelagnolo da Pier
Soderini per sua mercede scudi quattrocento, e fu rizzata l'anno 1504,
e per la fama che per questo acquistò nella scultura fece al sopra