Page 1710 - Giorgio Vasari
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Michelagnolo di maniera per le virtù sue, che 'l padre cominciando a
vedere che era stimato fra i grandi, lo rivestì molto più onoratamente
che non soleva. Fece per la chiesa di Santo Spirito della città di
Firenze un Crocifisso di legno, che si pose et è sopra il mezzo tondo
dello altare maggiore a compiacenza del priore, il quale gli diede
comodità di stanze; dove molte volte scorticando corpi morti per
studiare le cose di notomia, cominciò a dare perfezzione al gran
disegno che gl'ebbe poi. Avvenne che furono cacciati di Fiorenza i
Medici, e già poche settimane innanzi Michelagnolo era andato a
Bologna e poi a Venezia, temendo che non gli avvenisse per essere
familiare di casa qualche caso sinistro, vedendo l'insolenzie e mal
modo di governo di Piero de' Medici; e non avendo avuto in Venezia
trattenimento se ne tornò a Bologna; dove, avvenutogli
inconsideratamente disgrazia di non pigliare un contrasegno allo
entrare della porta per uscir fuori, come era allora ordinato per
sospetto - ché Messer Giovanni Bentivogli voleva che i forestieri che
non avevano il contrasegno fussino condennati in lire cinquanta di
bolognini -, et incorrendo Michelagnolo in tal disordine, né avendo il
modo di pagare, fu compassionevolmente veduto a caso da Messer
Giovanfrancesco Aldovrandi, uno de' sedici del governo, il quale
fattosi contare la cosa lo liberò e lo trattenne appresso di sé più d'uno
anno. Et un dì l'Aldovrando, condottolo a vedere l'arca di San
Domenico fatta, come si disse, da Giovan Pisano e poi da maestro
Niccolò da l'Arca scultori vecchi, e mancandoci un Angelo che teneva
un candelliere, et un San Petronio, figure d'un braccio incirca, gli
dimandò se gli bastasse l'animo di fargli: rispose di sì. Così, fattogli
dare il marmo, gli condusse, che son le miglior figure che vi sieno, e
gli fece dare Messer Francesco Aldovrando ducati trenta d'amendue.
Stette Michelagnolo in Bologna poco più d'uno anno e vi sarebbe
stato più per satisfare alla cortesia dello Aldovrandi, il quale l'amava
e per il disegno e perché piacendoli come toscano la pronunzia del
leggere di Michelagnolo, volentieri udiva le cose di Dante, del
Petrarca e del Boccaccio et altri poeti toscani. Ma perché conosceva
Michelagnolo che perdeva tempo, volentieri se ne tornò a Fiorenza e
fé per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici di marmo un San