Page 1713 - Giorgio Vasari
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nome scritto attraverso in una cintola che il petto della Nostra Donna
soccigne: nascendo che un giorno Michelagnolo entrando drento dove
l'è posta vi trovò gran numero di forestieri lombardi che la lodavano
molto, un de' quali domandò a un di quegli chi l'aveva fatta, rispose:
"Il Gobbo nostro da Milano". Michelagnolo stette cheto e quasi gli
parve strano che le sue fatiche fussino attribuite a un altro; una notte
vi si serrò drento e con un lumicino, avendo portato gli scarpegli, vi
intagliò il suo nome. Et è veramente tale, che come a vera figura e
viva, disse un bellissimo spirito:
Bellezza et onestate,
e doglia e pièta in vivo marmo morte,
deh, come voi pur fate,
non piangete sì forte,
che anzi tempo risveglisi da morte,
e pur, mal grado suo,
nostro Signore e tuo
sposo, figliuolo e padre,
unica sposa sua figliuola e madre.
Laonde egli n'acquistò grandissima fama. E se bene alcuni, anzi goffi
che no, dicono che egli abbia fatto la Nostra Donna troppo giovane,
non s'accorgono e non sanno eglino che le persone vergini senza
essere contaminate si mantengano e conservano l'aria del viso loro
gran tempo, senza alcuna macchia, e che gli afflitti come fu Cristo
fanno il contrario? Onde tal cosa accrebbe assai più gloria e fama alla
virtù sua che tutte l'altre dinanzi.
Gli fu scritto di Fiorenza d'alcuni amici suoi che venisse, perché non
era fuor di proposito che di quel marmo che era nell'Opera guasto, il
quale Pier Soderini fatto gonfaloniere a vita allora di quella città
aveva avuto ragionamento molte volte di farlo condurre a Lionardo
da Vinci, et era allora in pratica di darlo a maestro Andrea Contucci