Page 1714 - Giorgio Vasari
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dal Monte San Savino eccellente scultore, che cercava di averlo; e
Michelagnolo, quantunque fussi dificile a cavarne una figura intera
senza pezzi, al che fare non bastava a quegl'altri l'animo di non finirlo
senza pezzi, salvo che a lui, e ne aveva avuto desiderio molti anni
innanzi, venuto in Fiorenza tentò di averlo.
Era questo marmo di braccia nove, nel quale per mala sorte un
maestro Simone da Fiesole aveva cominciato un gigante, e sì mal
concio era quella opera, che lo aveva bucato fra le gambe e tutto mal
condotto e storpiato: di modo che gli Operai di Santa Maria del Fiore,
che sopra tal cosa erano, senza curar di finirlo, l'avevano posto in
abandono e già molti anni era così stato et era tuttavia per istare.
Squadrollo Michelagnolo di nuovo, et esaminando potersi una
ragionevole figura di quel sasso cavare et accomodandosi con
l'attitudine al sasso ch'era rimasto storpiato da maestro Simone, si
risolse di chiederlo agli Operai et al Soderini, dai quali per cosa inutile
gli fu conceduto, pensando che ogni cosa che se ne facesse, fusse
migliore che lo essere nel quale allora si ritrovava, perché né
spezzato, né in quel modo concio, utile alcuno alla Fabrica non
faceva. Laonde Michelagnolo fatto un modello di cera finse in quello
per la insegna del palazzo un Davit giovane, con una frombola in
mano, acciò che, sì come egli aveva difeso il suo popolo e
governatolo con giustizia, così chi governava quella città dovesse
animosamente difenderla e giustamente governarla: e lo cominciò
nell'Opera di Santa Maria del Fiore, nella quale fece una turata fra
muro e tavole et il marmo circondato, e quello di continuo lavorando
senza che nessuno il vedesse, a ultima perfezzione lo condusse. Era il
marmo già da maestro Simone storpiato e guasto, e non era in alcuni
luoghi tanto che alla volontà di Michelagnolo bastasse per quel che
averebbe voluto fare: egli fece che rimasero in esso delle prime
scarpellate di maestro Simone, nella estremità del marmo, delle quali
ancora se ne vede alcuna. E certo fu miracolo quello di Michelagnolo
far risuscitare uno che era morto.
Era questa statua quando finita fu, ridotta in tal termine che varie
furono le dispute che si fecero per condurla in piazza de' Signori. Per
che Giuliano da S. Gallo et Antonio suo fratello fecero un castello di