Page 1709 - Giorgio Vasari
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maestro pregiato e consumato negli studii e pratico in quell'arte. Ella
               è oggi in casa sua tenuta per memoria di Lionardo suo nipote come
               cosa rara che ell'è, il quale Lionardo non è molti anni che aveva in
               casa  per  memoria  di  suo  zio  una  Nostra  Donna  di  basso  rilievo  di
               mano  di  Michelagnolo  di  marmo  alta  poco  più  d'un  braccio,  nella

               quale  sendo  giovanetto  in  questo  tempo  medesimo,  volendo
               contrafare la maniera di Donatello si portò sì bene che par di man
               sua,  eccetto  che  vi  si  vede  più  grazia  e  più  disegno.  Questa  donò

               Lionardo  poi  al  duca  Cosimo  Medici,  il  quale  la  tiene  per  cosa
               singularissima,  non  essendoci  di  sua  mano  altro  basso  rilievo  che
               questo di scultura.

               E  tornando  al  giardino  del  magnifico  Lorenzo,  era  il  giardino  tutto
               pieno d'anticaglie e di eccellenti pitture molto adorno, per bellezza,
               per  studio,  per  piacere  ragunate  in  quel  loco,  del  quale  teneva  di

               continuo Michelagnolo le chiavi, e molto più era sollecito che gli altri
               in tutte le sue azzioni, e con viva fierezza sempre pronto si mostrava.
               Disegnò  molti  mesi  nel  Carmine  alle  pitture  di  Masaccio,  dove  con
               tanto giudizio quelle opere ritraeva, che ne stupivano gli artefici e gli

               altri uomini di maniera, che gli cresceva l'invidia insieme col nome.
               Dicesi che il Torrigiano, contratta seco amicizia e scherzando, mosso
               da  invidia  di  vederlo  più  onorato  di  lui  e  più  valente  nell'arte,  con
               tanta fierezza gli percosse d'un pugno il naso, che rotto e stiacciatolo

               di  mala  sorte  lo  segnò  per  sempre;  onde  fu  bandito  di  Fiorenza  il
               Torrigiano, come s'è detto altrove.

               Morto il magnifico Lorenzo, se ne tornò Michelagnolo a casa del padre
               con  dispiacere  infinito  della  morte  di  tanto  uomo  amico  a  tutte  le
               virtù, dove Michelagnolo comperò un gran pezzo di marmo e fecevi

               dentro  un  Ercole  di  braccia  quattro,  che  sté  molti  anni  nel  palazzo
               degli Strozzi, il quale fu stimato cosa mirabile e poi fu mandato l'anno
               dello assedio in Francia al re Francesco da Giovambatista della Palla.
               Dicesi  che  Piero  de'  Medici,  che  molto  tempo  aveva  praticato
               Michelagnolo,  sendo  rimasto  erede  di  Lorenzo  suo  padre  mandava

               spesso  per  lui  volendo  comperare  cose  antiche  di  camei  et  altri
               intagli; et una invernata che e' nevicò in Fiorenza assai, gli fece fare
               di  neve  nel  suo  cortile  una  statua  che  fu  bellissima,  onorando
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