Page 1708 - Giorgio Vasari
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che da Bertoldo gli erano state date. Michelagnolo, vedendo questo,
               per emulazione alcune ne fece; dove Lorenzo vedendo sì bello spirito
               lo tenne sempre in molta aspettazione, et egli inanimito dopo alcuni
               giorni  si  misse  a  contrafare  con  un  pezzo  di  marmo  una  testa  che
               v'era d'un fauno vecchio antico e grinzo, che era guasta nel naso e

               nella bocca rideva. Dove a Michelagnolo, che non aveva mai più tocco
               marmo né scarpegli, successe il contrafarla così bene, che il Magnifico
               ne stupì, e visto che fuor della antica testa di sua fantasia gli aveva

               trapanato la bocca e fattogli la lingua e vedere tutti i denti, burlando
               quel  signore  con  piacevolezza,  come  era  suo  solito,  gli  disse:  "Tu
               doveresti  pur  sapere  che  i  vecchi  non  hanno  mai  tutti  i  denti  e
               sempre  qualcuno  ne  manca  loro".  Parve  a  Michelagnolo  in  quella
               semplicità, temendo et amando quel signore, che gli dicesse il vero;

               né  prima  si  fu  partito,  che  subito  gli  roppe  un  dente  e  trapanò  la
               gengìa di maniera, che pareva che gli fussi caduto; et aspettando con
               desiderio il ritorno del Magnifico, che venuto e veduto la semplicità e

               bontà  di  Michelagnolo,  se  ne  rise  più  d'una  volta  contandola  per
               miracolo  a'  suoi  amici;  e  fatto  proposito  di  aiutare  e  favorire
               Michelagnolo,  mandò  per  Lodovico  suo  padre  e  gliene  chiese,
               dicendogli  che  lo  voleva  tenere  come  un  de'  suoi  figliuoli,  et  egli
               volentieri  lo  concesse;  dove  il  Magnifico  gli  ordinò  in  casa  sua  una

               camera, e lo faceva attendere, dove del continuo mangiò alla tavola
               sua co' suoi figliuoli et altre persone degne e di nobiltà, che stavano
               col Magnifico, dal quale fu onorato. E questo fu l'anno seguente che si

               era acconcio con Domenico, che aveva Michelagnolo da quindici anni
               o sedici; e stette in quella casa quattro anni, che fu poi la morte del
               Magnifico  Lorenzo  nel  1492.  Imperò  in  quel  tempo  ebbe  da  quel
               signore Michelagnolo provisione, e per aiutare suo padre, di cinque
               ducati il mese, e per rallegrarlo gli diede un mantello pagonazzo, et

               al  padre  uno  officio  in  dogana;  vero  è  che  tutti  quei  giovani  del
               giardino erano salariati, chi assai e chi poco, dalla liberalità di quel
               magnifico  e  nobilissimo  cittadino,  e  da  lui  mentre  che  visse  furono

               premiati. Dove in questo tempo consigliato dal Poliziano, uomo nelle
               lettere singulare, Michelagnolo fece in un pezzo di marmo datogli da
               quel signore la battaglia di Ercole coi centauri, che fu tanto bella che
               talvolta per chi ora la considera non par di mano di giovane, ma di
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