Page 1694 - Giorgio Vasari
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il  turcasso  agl'omeri.  Si  truova  in  Pausania  con  doi  serpenti  nella
               sinistra,  et  in  Apuleio  con  un  vaso  dorato,  col  manico  di  serpe,  il
               quale  pare  come  gonfio  di  veleno,  e  col  piede  ornato  di  foglie  di
               palme;  ma  con  questo  credo  che  vogli  significare  Iside;  però  mi
               risolvo che gli facciate l'arco come disopra. Cavalchi un carro tirato da

               cavalli, un nero, l'altro bianco, o se vi piacesse di variare, da un mulo,
               secondo  Festo  Pompeio,  o  da  giovenchi,  secondo  Claudiano  et
               Ausonio, e facendo giovenchi vogliono avere le corna molte piccole et

               una  macchia  bianca  sul  destro  fianco.  L'attitudine  della  Luna  deve
               essere di mirare sopra dal cielo dell'ovato verso il corno dell'istessa
               facciata che guarda il giardino, dove sia posto Endimione suo amante
               e  s'inchini  dal  carro  per  baciarlo;  e  non  si  potendo  per  la
               interposizione del ricinto lo vagheggi et illumini del suo splendore. Per

               Endimione bisogna fare un bel giovane pastore, adormentato a' piè
               del monte Lamio.

               Nel corno dell'altra parte sia Pane, dio de' pastori, inamorato di lei, la
               figura del quale è notissima. Pongaseli una sampogna al collo e con
               ambe le mani stenda una matassa di lana bianca verso la Luna, con

               che fingono che si acquistasse l'amore di lei e con questo presente
               mostri di pregarla che scenda a starsi con lui. Nel resto del vano del
               medesimo  finestrone  si  facci  un'istoria  e  sia  quella  de'  sagrificii
               lemurii, che usavano fare di notte per cacciare i mali spiriti di casa. Il

               rito di questi era con le man lavate e co' piedi scalzi andare attorno
               spargendo  fava  nera,  rivolgendosela  prima  per  bocca  e  poi
               gittandosela dietro le spalle, e tra questi erano alcuni, che sonando
               bacini e tali instrumenti di rame, facevano romore. Dal lato sinistro

               dell'ovato si farà Mercurio nel modo ordinario con il suo cappelletto
               alato, con i talari a' piedi, col caduceo alla sinistra, con borsa nella
               destra,  ignudo  tutto,  salvo  con  quello  suo  mantelletto  nella  spalla,
               giovane  bellissimo,  ma  di  una  bellezza  naturale,  senza  artifizio

               alcuno;  di  volto  allegro,  d'occhi  spiritosi,  sbarbato  o  di  prima
               lanuggine, stretto nelle spalle e di pel rosso. Alcuni gli pongono l'ali
               sopra  l'orecchie  e  gli  fanno  uscire  da'  capelli  certe  penne  d'oro.
               L'attitudine fate a vostro modo, pur che mostri di calarsi dal cielo per

               infonder sonno, e che rivolto verso la parte del letto, paia di voler
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