Page 1669 - Giorgio Vasari
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fresco, et alcun'altre ne fece condurre a Federigo suo fratello, acciò si

               accommodasse  al  lavorare,  il  quale  Federigo,  avendo  preso  animo,
               condusse  poi  da  sé  un  monte  di  Parnaso  sotto  le  scale  d'Araceli  in
               casa  d'un  gentiluomo  chiamato  Stefano  Margani  romano,  nello
               sfondato  d'una  volta.  Onde  Taddeo,  veggendo  il  detto  Federigo

               assicurato e fare da sé con i suoi proprii disegni, senza essere più che
               tanto da niuno aiutato, gli fece allogare dagli uomini di Santa Maria
               dell'Orto a Ripa in Roma (mostrando quasi di volerla fare egli) una

               capella,  perciò  che  a  Federigo  solo,  essendo  anco  giovinetto,  non
               sarebbe  stata  data  già  mai.  Taddeo  dunque,  per  sodisfare  a
               quegl'uomini, vi fece la Natività di Cristo et il resto poi condusse tutto
               Federigo,  portandosi  di  maniera,  che  si  vide  principio  di  quella
               eccellenza che oggi è in lui manifesta. Né medesimi tempi, al duca di

               Guisa che era allora in Roma, disiderando egli di condurre un pittore
               pratico e valent'uomo a dipignere un suo palazzo in Francia, fu mezzo
               per  le  mani  Taddeo;  onde,  vedute  delle  opere  sue  e  piaciutagli  la

               maniera, convenne di dargli l'anno di provisione seicento scudi, e che
               Taddeo, finita l'opera che aveva fra mano, dovesse andare in Francia
               a servirlo. E così arebbe fatto Taddeo, essendo i danari per mettersi a
               ordine  stati  lasciati  in  un  banco,  se  non  fossero  allora  seguite  le
               guerre che furono in Francia e poco appresso la morte di quel Duca.

               Tornato  dunque  Taddeo  a  fornire  in  San  Marcello  l'opera  del

               Frangipane, non poté lavorare molto a lungo senza essere impedito,
               perciò che, essendo morto Carlo Quinto imperatore, e dandosi ordine
               di  fargli  onoratissime  esequie  in  Roma,  come  a  imperatore  de'
               romani, furono allogate a Taddeo, che il tutto condusse in venticinque

               giorni, molte storie de' fatti di detto imperatore e molti trofei et altri
               ornamenti, che furono da lui fatti di carta pesta molto magnifici et
               onorati; onde gli furono pagati per le sue fatiche, e di Federigo et altri
               che  gli  avevano  aiutato,  scudi  secento  d'oro.  Poco  dopo  dipinse  in

               Bracciano, al signor Paolo Giordano Orsini, due cameroni bellissimi et
               ornati di stucchi et oro riccamente, cioè in uno le storie d'Amore e di
               Psiche  e  nell'altro,  che  prima  era  stato  da  altri  comminciato,  fece
               alcune storie di Alessandro Magno, et altre che gli restarono a fare,

               continuando  i  fatti  del  medesimo,  fece  condurre  a  Federigo  suo
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