Page 1657 - Giorgio Vasari
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non  fu  sì  tosto  arrivato  a  Fiorenza,  che  si  morì.  Di  che  sentendo
               infinita noia e dispiacere Daniello, come quegli che molto, per le sue
               virtù, amava il giovane, e non potendo altrimenti verso di lui il suo
               buono animo mostrare, tornato quest'ultima volta a Fiorenza, fece la
               testa di lui di marmo dal petto in su, ritraendola ottimamente da una

               formata in sul morto, e quella finita la pose con uno epitaffio nella
               chiesa di San Michele Berteldi in sulla piazza degl'Antinori. Nel che si
               mostrò  Daniello,  con  questo  veramente  amorevole  uffizio,  uomo  di

               rara bontà et altrimenti amico agl'amici di quello che oggi si costuma
               communemente,  pochissimi  ritrovandosi  che  nell'amicizia  altra  cosa
               amino che l'utile e commodo proprio.

               Dopo queste cose, essendo gran tempo che non era stato a Volterra
               sua  patria,  vi  andò  prima  che  ritornasse  a  Roma  e  vi  fu  molto
               carezzato  dagl'amici  e  parenti  suoi;  et  essendo  pregato  di  lasciare

               alcuna  memoria  di  sé  nella  patria,  fece  in  un  quadrotto  di  figure
               piccole la storia degl'innocenti, che fu tenuta molto bell'opera, e la
               pose nella chiesa di San Piero; dopo, pensando di non mai più dovervi
               ritornare,  vendé  quel  poco  che  vi  aveva  di  patrimonio  a  Lionardo

               Ricciarelli suo nipote, il quale essendo con esso lui stato a Roma et
               avendo molto bene imparato a lavorare di stucco, servì poi tre anni
               Giorgio  Vasari  in  compagnia  di  molti  altri  nell'opere  che  allora  si
               fecero nel palazzo del Duca.

               Tornato  finalmente  Daniello  a  Roma,  avendo  papa  Paolo  Quarto
               volontà  di  gettare  in  terra  il  Giudizio  di  Michelagnolo  per  gli  ignudi

               che  li  pareva  che  mostrasseno  la  parti  vergognose  troppo
               disonestamente,  fu  detto  da  cardinali  et  uomini  di  giudizio  che
               sarebbe gran peccato guastarle e trovoron modo che Daniello facesse
               lor  certi  panni  sottili  che  le  coprissi,  che  tal  cosa  finì  poi  sotto  Pio

               Quarto con rifar la Santa Caterina et il San Biagio, parendo che non
               istesseno  con  onestà.  Cominciò  le  statue  in  quel  mentre  per  la
               capella  del  detto  cardinale  di  Monte  Pulciano  et  il  San  Michele  del
               Portone,  ma  nondimeno  non  lavorava  con  quella  prestezza  che

               arebbe  potuto  e  dovuto,  come  lui  che  se  n'andava  di  pensiero  in
               pensiero. Intanto, dopo essere stato morto il re Arrigo di Francia in
               giostra,  venendo  il  signor  Ruberto  Strozzi  in  Italia  et  a  Roma,
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