Page 1634 - Giorgio Vasari
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seta,  et  aveva  fatto  far  cartoni  delle  storie  di  Ioseffo  ebreo  al
               Bronzino et al Pontormo, come s'è detto, volle che anco Francesco ne
               facesse  un  cartone,  che  fu  quello  dell'interpretazione  delle  sette
               vacche grasse e magre. Nel quale cartone, dico, mise Francesco tutta
               quella diligenza che in simile opera si può maggiore e che hanno di

               bisogno  le  pitture  che  si  tessono:  invenzioni  capricciose,
               componimenti  varii  vogliono  aver  le  figure,  che  spicchino  l'una
               dall'altra, perché abbiano rilievo e venghino allegre ne' colori, ricche

               nelli abiti e vestiri. Dove essendo poi questo panno e gli altri riusciti
               bene, si risolvé sua eccellenza di mettere l'arte in Fiorenza e la fece
               insegnare  a  alcuni  putti,  i  quali  cresciuti  fanno  ora  opere
               eccellentissime per questo Duca.

               Fece anco un bellissimo quadro di Nostra Donna pur a olio, che è oggi
               in  camera  di  Messer  Alessandro  figliuolo  di  Messer  Ottaviano  de'

               Medici. Al detto Messer Pasquino Bertini fece in tela un altro quadro
               di Nostra Donna, con Cristo e San Giovanni fanciulletti che ridono d'un
               papagallo che hanno tra mano, il quale fu opera capricciosa e molto
               vaga. Et al medesimo fece un disegno bellissimo d'un Crucifisso alto

               quasi  un  braccio  con  una  Madalena  a'  piedi,  in  sì  nuova  e  vaga
               maniera,  che  è  una  maraviglia.  Il  qual  disegno,  avendo  Messer
               Salvestro Bertini accommodato a Girolamo Razzi suo amicissimo, che
               oggi è don Silvano, ne furono coloriti due da Carlo da Loro, che n'ha

               poi  fatti  molti  altri  che  sono  per  Firenze.  Avendo  Giovanni  e  Piero
               d'Agostino Dini fatta in Santa Croce, entrando per la porta di mezzo a
               man  ritta,  una  capella  di  macigni  molto  ricca  et  una  sepoltura  per
               Agostino  et  altri  di  casa  loro,  diedero  a  fare  la  tavola  di  quella  a

               Francesco, il quale vi dipinse Cristo che è deposto di croce da Ioseffo
               Baramatia e da Nicodemo, et a' piedi la Nostra Donna svenuta con
               Maria  Madalena,  San  Giovanni  e  l'altre  Marie.  La  quale  tavola  fu
               condotta da Francesco con tanta arte e studio, che non solo il Cristo

               nudo  è  bellissimo,  ma  insieme  tutte  l'altre  figure  ben  disposte  e
               colorite con forza e rilievo. Et ancora che da principio fusse questa
               tavola  dagli  avversarii  di  Francesco  biasimata,  ella  gl'acquistò
               nondimeno  gran  nome  nell'universale,  e  chi  n'ha  fatto  dopo  lui  a

               concorrenza, non l'ha superato. Fece il medesimo avanti che partisse
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