Page 1633 - Giorgio Vasari
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accompagnare ogni cosa fece fare il Duca di nuovo due finestre di
vetro con l'imprese et arme sue e di Carlo V, che si può far di quel
lavoro meglio, che furono condotte da Batista dal Borro, pittore
aretino raro in questa professione.
Dopo questa fece Francesco per sua eccellenza il palco del salotto
ove si mangia il verno, con molte imprese e figurine a tempera, et un
bellissimo scrittoio che risponde sopra la camera verde. Ritrasse
similmente alcuni de' figliuoli del Duca, et un anno per carnovale fece
nella sala grande la scena e prospettiva d'una comedia, che si recitò,
con tanta bellezza e diversa maniera da quelle che erano state fatte
in Fiorenza insino allora, che ella fu giudicata superiore a tutte. Né di
questo è da maravigliarsi, essendo verissimo che Francesco in tutte le
sue cose fu sempre di gran giudizio, vario e copioso d'invenzione, e
che, più, possedeva le cose del disegno et aveva più bella maniera
che qualunche altro fusse allora a Fiorenza et i colori maneggiava con
molta pratica e vaghezza. Fece ancora la testa o vero ritratto del
signor Giovanni de' Medici, padre del duca Cosimo, che fu bellissima,
la quale è oggi nella guardaroba di detto signor Duca. A Cristofano
Rinieri, suo amicissimo, fece un quadro di Nostra Donna molto bello
che è oggi nell'udienza della decima; a Ridolfo Landi fece in un
quadro una Carità, che non può esser più bella, et a Simon Corsi fece
similmente un quadro di Nostra Donna, che fu molto lodato; a Messer
Donato Acciaioli cavalier di Rodi, col quale tenne sempre singular
dimestichezza, fece certi quadretti, che sono bellissimi. Dipinse
similmente in una tavola un Cristo che mostra a San Tomaso, il quale
non credeva che fusse nuovamente risuscitato, i luoghi delle piaghe e
ferite che aveva ricevute dai giudei, la quale tavola fu da Tomaso
Guadagni condotta in Francia e posta in una chiesa di Lione alla
capella de' Fiorentini. Fece parimente Francesco a riquisizione del
detto Cristofano Rinieri e di maestro Giovanni Rosto, arazziere
fiamingo, tutta la storia di Tarquinio e Lucrezia romana in molti
cartoni, che essendo poi messi in opera di panni d'arazzo fatti d'oro,
di seta e filaticci, riuscì opera maravigliosa. La qual cosa intendendo il
Duca, che allora faceva fare panni similmente d'arazzo al detto
maestro Giovanni in Fiorenza per la sala de' Dugento tutti d'oro e di