Page 1629 - Giorgio Vasari
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ufficiale  sopra  i  legnami  dell'Opera,  ritrasse  Francesco  l'amico  suo

               Piero  di  Marcone  et  Aveduto  del  Cegia  Vaiaio  e  suo  amicissimo,  il
               quale Aveduto, oltre a molte altre cose che ha di mano di Francesco,
               ha il ritratto di lui stesso fatto a olio e di sua mano naturalissimo. Il
               sopra  detto  quadro  di  Nostra  Donna,  essendo,  finito  che  fu,  in

               bottega  del  Tasso  intagliatore  di  legname  et  allora  architettore  di
               palazzo,  fu  veduto  da  molti  e  lodato  infinitamente.  Ma  quello  che
               anco più lo fece tenere pittura rara, si fu che il Tasso, il quale soleva

               biasimare quasi ogni cosa, la lodava senza fine, e, che fu più, disse a
               Messer  Pierfrancesco  maiordomo  che  sarebbe  stato  ottimamente
               fatto  che  il  Duca  avesse  dato  da  lavorare  a  Francesco  alcuna  cosa
               d'importanza. Il quale Messer Pierfrancesco e Cristofano Rinieri, che
               avevano  gli  orecchi  del  Duca,  fecero  sì  fatto  ufficio,  che  parlando

               Messer  Alamanno  a  sua  eccellenza  e  dicendogli  che  Francesco
               desiderava che gli fusse dato a dipignere il salotto dell'udienza, che è
               dinanzi  alla  capella  del  palazzo  ducale,  e  che  non  si  curava  d'altro

               pagamento,  ella  si  contentò  che  ciò  gli  fusse  conceduto.  Per  che,
               avendo Francesco fatto in disegni piccoli il trionfo e molte storie de'
               fatti di Furio Camillo, si mise a fare lo spartimento di quel salotto,
               secondo le rotture dei vani delle finestre e delle porte, che sono quali
               più alte e quali più basse. E non fu piccola difficultà ridurre il detto

               spartimento  in  modo  che  avesse  ordine  e  non  guastasse  le  storie.
               Nella  faccia  dove  è  la  porta  per  la  quale  si  entra  nel  salotto
               rimanevano due vani grandi divisi dalla porta; dirimpetto a questa,

               dove  sono  le  tre  finestre  che  guardano  in  piazza  ne  rimanevano
               quattro, ma non più larghi che circa tre braccia l'uno. Nella testa che
               è  a  man  ritta  entrando,  dove  sono  due  finestre  che  rispondono
               similmente in piazza, da un altro lato erano tre vani simili, cioè di tre
               braccia circa, e nella testa, che è a man manca dirimpetto a questa,

               essendo la porta di marmo che entra nella capella et una finestra con
               una grata di bronzo, non rimaneva se non un vano grande da potervi
               accommodare  cosa  di  momento.  In  questa  facciata  adunque  della

               capella  dentro  a  un  ornamento  di  pilastri  corinti  che  reggono  un
               architrave,  il  quale  ha  uno  sfondato  di  sotto  dove  pendono  due
               ricchissimi  festoni  e  due  pendagli  di  variate  frutte  molto  bene
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