Page 1608 - Giorgio Vasari
P. 1608
rivedere Fiorenza, parendogli che troppo fusse sopportata la
prosonzione, arroganza et insolenza di quell'uomo. Mentre che il frate
si andava trattenendo in Roma avendo i messinesi deliberato di fare
sopra la piazza del lor Duomo una fonte con un ornamento
grandissimo di statue, avevano mandati uomini a Roma a cercare
d'avere uno eccellente scultore; i quali uomini, se bene avevano
fermo Raffaello da Monte Lupo, perché s'infermò quando apunto
volea partire con esso loro per Messina, fecero altra resoluzione e
condussero il frate, che con ogni instanza e qualche mezzo cercò
d'avere quel lavoro. Avendo dunque posto in Roma al legnaiuolo
Angelo suo nipote che gli riuscì di più grosso ingegno che non aveva
pensato, con Martino si partì il frate e giunsono in Messina del mese
di settembre 1547, dove, accomodati di stanze e messo mano a fare
il condotto dell'acque che vengono di lontano et a fare venire marmi
da Carrara, condusse con l'aiuto di molti scarpellini et intagliatori con
molta prestezza quella fonte, che è così fatta: ha, dico, questa fonte
otto facce, cioè quattro grandi e principali e quattro minori, due delle
quali maggiori venendo in fuori fanno in sul mezzo un angolo, e due,
andando in dentro, s'accompagnano con un'altra faccia piana che fa
l'altra parte dell'altre quattro facce, che in tutto sono otto. Le quattro
facce angolari, che vengono in fuori facendo risalto, danno luogo alle
quattro piane, che vanno in dentro; e nel vano è un pilo assai grande,
che riceve acque in gran copia da quattro fiumi di marmo che
accompagnano il corpo del vaso di tutta la fonte intorno alle dette
otto facce; la qual fonte posa sopra un ordine di quattro scalee che
fanno dodici facce: otto maggiori che fanno la forma dell'angolo, e
quattro minori dove sono i pili. E sotto i quattro fiumi sono le sponde
alte palmi cinque, et in ciascun angolo (che tutti fanno venti facce) fa
ornamento un termine; la circonferenza del primo vaso dall'otto facce
è centodue palmi et il diametro è trentaquattro, et in ciascuna delle
dette venti facce è intagliata una storietta di marmo in basso rilievo,
con poesie di cose convenienti a fonti et acque, come dire il cavallo
Pegaso che fa il fonte Castalio, Europa che passa il mare, Icaro che
volando cade nel medesimo, Aretusa conversa in fonte, Iason che
passa il mare col montone d'oro, Narciso converso in fonte, Diana nel