Page 1589 - Giorgio Vasari
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si fece in un luogo detto l'Aia, da Santa Maria Nuova, dove dicemo
               disopra, che furono gettate di bronzo le porte di San Giovanni. Quivi
               dico,  avendo  il  signor  della  Compagnia  comandato  che  ognuno
               dovesse  trovarsi  vestito  in  che  abito  gli  piaceva,  con  questo  che
               coloro che si scontrassero nella maniera del vestire et avessero una

               medesima foggia fussero condennati, comparsero all'ora deputata le
               più belle e più bizzarre stravaganze d'abiti che si possano imaginare;
               venuta poi l'ora di cena, furon posti a tavola secondo le qualità de'

               vestimenti.  Chi  aveva  abiti  da  principi  ne'  primi  luoghi,  i  ricchi  e
               gentiluomini  appresso,  et  i  vestiti  da  poveri  negl'ultimi  e  più  bassi
               gradi, ma se dopo cena si fecero delle feste e de' giuochi, meglio è
               lasciare che altri se lo pensi, che dirne alcuna cosa. A un altro pasto
               che  fu  ordinato  dal  detto  Bugiardino  e  da  Giovanfrancesco  Rustici,

               comparsero  gl'uomini  della  Compagnia,  sì  come  avea  il  signor
               ordinato,  tutti  in  abito  di  muratori  e  manovali:  cioè  quelli  che
               andavano per la maggiore con la cazzuola che tagliasse et il martello

               a cintola, e quegli che per la minore vestiti da manovali col vassoio e
               manovelle da far lieva e la cazzuola sola a cintola. Et arrivati tutti
               nella prima stanza, avendo loro mostrato il signore la pianta d'uno
               edifizio che si aveva da murare per la Compagnia, e dintorno a quello
               messo  a  tavola  i  maestri,  i  manovali  cominciarono  a  portare  le

               materie per fare il fondamento: cioè vassoi pieni di lasagne cotte per
               calcina e ricotte acconce col zucchero, rena fatta di cacio, spezie e
               pepe mescolati, e per ghiaia confetti grossi e spicchi di berlingozzi, i

               quadrucci, mezzane e pianelle che erano portate ne' corbelli e con le
               barelle,  erano  pane  e  stiacciate.  Venuto  poi  uno  imbasamento,
               perché  non  pareva  dagli  scarpellini  stato  così  ben  condotto  e
               lavorato, fu giudicato che fusse ben fatto spezzarlo e romperlo, per
               che,  datovi  dentro  e  trovatolo  tutto  composto  di  torte,  fegategli  et

               altre  cose  simili,  se  le  goderono  essendo  loro  poste  innanzi  dai
               manovali. Dopo, venuti i medesimi in campo con una gran colonna
               fasciata di trippe di vitella cotte e quella disfatta e dato il lesso di

               vitella e caponi et altro di che era composta, si mangiarono la basa di
               cacio  parmigiano  et  il  capitello  acconcio  maravigliosamente  con
               intagli di caponi arrosto, fette di vitella e con la cimasa di lingue. Ma
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