Page 1584 - Giorgio Vasari
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Martelli, a cui la diede. In un quadretto dipinse una caccia piena di
               diversi animali, che è molto bizzarra e vaga pittura, la quale ha oggi
               Lorenzo Borghini, che la tien cara come quegli che molto si diletta
               delle  cose  delle  nostre  arti.  Lavorò  di  mezzo  rilievo  di  terra  per  le
               monache di San Luca in via di San Gallo un Cristo nell'orto che appare

               a Maria Madalena, il quale fu poi invetriato da Giovanni della Robbia
               e  posto  a  un  altare  nella  chiesa  delle  dette  suore  dentro  a  un
               ornamento  di  macigno.  A  Iacopo  Salviati  il  vecchio,  del  quale  fu

               amicissimo, fece in un suo palazzo sopra al ponte alla badia un tondo
               di marmo bellissimo per la cappella, dentrovi una Nostra Donna, et
               intorno  al  cortile  molti  tondi  pieni  di  figure  di  terra  cotta,  con  altri
               ornamenti  bellissimi,  che  furono  la  maggior  parte,  anzi  quasi  tutti,
               rovinati dai soldati l'anno dell'assedio e messo fuoco nel palazzo dalla

               parte  contraria  a'  Medici.  E  perché  aveva  Giovanfrancesco  grande
               affezzione  a  questo  luogo,  si  partiva  per  andarvi  alcuna  volta  a
               Firenze così in lucco, et uscito dalla città se lo metteva in ispalla e

               pian piano, fantasticando, se n'andava tutto solo insin lassù; et una
               volta fra l'altre, essendo per questa gita e facendogli caldo, nascose il
               lucco in una macchia fra certi pruni e condottosi al palazzo vi stette
               due giorni prima che se ne ricordasse; finalmente mandando un suo
               uomo a cercarlo, quando vide colui averlo trovato, disse: "Il mondo è

               troppo  buono,  durerà  poco".  Era  uomo  Giovanfrancesco  di  somma
               bontà et amorevolissimo de' poveri, onde non lasciava mai partire da
               sé niuno sconsolato, anzi tenendo i danari in un paniere, o pochi o

               assai che n'avesse, ne dava secondo il poter suo a chiunche gliene
               chiedeva; per che, veggendolo un povero, che spesso andava a lui
               per la limosina, andar sempre a quel paniere, disse, pensando non
               essere udito: "O Dio, se io avessi in camera quello che è dentro a
               quel  paniere,  acconcerei  pure  i  fatti  miei".  Giovanfrancesco,

               udendolo, poi che l'ebbe alquanto guardato fiso, disse: "Vien qua, i'
               vo' contentarti". E così, votatogli in un lembo della cappa il paniere,
               disse:  "Va,  che  sii  benedetto".  E  poco  appresso  mandò  a  Niccolò

               Buoni suo amicissimo, il quale faceva tutti i fatti suoi, per danari; il
               quale Niccolò, che teneva conto di sue ricolte de' danari di monte e
               vendeva  le  robe  a'  tempi,  aveva  per  costume,  secondo  che  esso
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