Page 1592 - Giorgio Vasari
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primieramente fuori della porta nella facciata, dipinte alcune figure di
               quelle che ordinariamente si fanno nelle facciate e ne' portici degli
               spedali,  cioè  lo  spedalingo  che  in  atti  tutti  pieni  di  carità  invita  e
               riceve  i  poveri  e  peregrini;  la  quale  pittura  scopertasi  la  sera  della
               festa al tardi, cominciarono a comparire gl'uomini della Compagnia, i

               quali  bussando,  poi  che  all'entrare  erano  dallo  spedalingo  stati
               ricevuti, pervenivano a una gran stanza acconcia a uso di spedale con
               le sue letta dagli lati et altre cose simiglianti; nel mezzo della quale

               dintorno a un gran fuoco erano vestiti a uso di poltronieri, furfanti e
               poveracci,  il  Bientina,  Battista  dell'Ottonaio,  il  Barlacchi,  il  Baia  et
               altri così fatti uomini piacevoli, i quali fingendo di non esser veduti da
               coloro  che  di  mano  in  mano  entravano  e  facevano  cerchio  e
               discorrendo  sopra  gl'uomini  della  Compagnia  e  sopra  loro  stessi,

               dicevano le più ladre cose del mondo di coloro che avevano gettato
               via il loro e speso in cene et in feste troppo più che non conviene. Il
               quale discorso finito, poi che si videro esser giunti tutti quelli che vi

               avevono  a  essere,  venne  santo  Andrea  loro  avvocato,  il  quale,
               cavandogli  dello  spedale,  gli  condusse  in  un'altra  stanza
               magnificamente  apparecchiata,  dove  messi  a  tavola,  cenarono
               allegramente, e dopo il santo comandò loro piacevolmente che per
               non soprabondare in spese superflue et avere a stare lontano dagli

               spedali, si contentassero d'una festa l'anno, principale e solenne, e si
               partì. Et essi l'ubidirono facendo per ispazio di molti anni ogni anno
               una  bellissima  cena  e  comedia,  onde  recitarono  in  diversi  tempi,

               come  si  disse  nella  vita  d'Aristotile  da  San  Gallo,  la  Calandra  di
               Messer  Bernardo  cardinale  di  Bibbiena,  i  Suppositi  e  la  Cassaria
               dell'Ariosto, e la Clizia e Mandragola del Machiavello, con altre molte.

               Francesco e Domenico Rucellai nella festa che toccò a far loro quando
               furono  signori,  fecero  una  volta  l'Arpie  di  Fineo  e  l'altra,  dopo  una
               disputa di filosofi sopra la Trinità, fecero mostrare da santo Andrea un

               cielo  aperto  con  tutti  i  cori  degl'angeli,  che  fu  cosa  veramente
               rarissima; e Giovanni Gaddi con l'aiuto di Iacopo Sansovino, d'Andrea
               del  Sarto  e  di  Giovanfrancesco  Rustici,  rappresentò  un  Tantalo
               nell'inferno  che  diede  mangiare  a  tutti  gl'uomini  della  Compagnia,

               vestiti in abiti di diversi dii, con tutto il rimanente della favola e con
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