Page 1594 - Giorgio Vasari
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Piero Strozzi, si sarebbe trovato Giovanfrancesco a pessimo termine;
               ma la pietà di quel signore, al quale increbbe molto della fortuna del
               Rustico che se gli diede a conoscere, gli venne nel maggior bisogno a
               tempo, imperò che il signor Piero mandandolo a una badia, o altro
               luogo  che  si  fusse,  del  fratello,  non  solamente  sovvenne  la  povera

               vecchiezza  di  Giovanfrancesco,  ma  lo  fece  servire  e  governare,
               secondo che la sua molta virtù meritava, insino all'ultimo della vita.

               Morì  Giovanfrancesco  d'anni  ottanta,  e  le  sue  cose  rimasero  per  la
               maggior  parte  al  detto  signore  Piero  Strozzi.  Non  tacerò  essermi
               venuto a notizia che mentre Antonio Mini, discepolo del Buonarroti,

               dimorò in Francia e fu da Giovanfrancesco trattenuto et accarezzato
               in Parigi, che vennero in mano di esso Rustichi alcuni cartoni, disegni
               e  modelli  di  mano  di  Michelagnolo,  de'  quali  una  parte  ebbe
               Benvenuto  Cellini  scultore  mentre  stette  in  Francia,  il  quale  gli  ha

               condotti a Fiorenza. Fu Giovanfrancesco, come si è detto, non pure
               senza pari nelle cose di getto, ma costumatissimo, di somma bontà e
               molto  amatore  de'  poveri,  onde  non  è  maraviglia  se  fu  con  molta
               liberalità sovvenuto nel suo maggior bisogno di danari e d'ogni altra

               cosa dal detto signor Piero; però che è sopra ogni verità verissimo
               che in mille doppi, eziandio in questa vita, sono ristorate le cose che
               al prossimo ci fanno per Dio. Disegnò il Rustico benissimo come, oltre
               al nostro libro, si può vedere in quello de' disegni del molto reverendo

               don Vincenzio Borghini. Il sopra detto Lorenzo Naldini, cognominato
               Guazzetto, discepolo del Rustico, ha in Francia molte cose lavorato
               ottimamente di scultura, ma non ho potuto sapere i particolari, come
               né anco dal suo maestro, il quale si può credere che non stesse tanti

               anni in Francia quasi ozioso, né sempre intorno a quel suo cavallo.
               Aveva il detto Lorenzo alcune case fuor della porta a San Gallo ne'
               borghi,  che  furono  per  l'assedio  di  Firenze  rovinati,  che  gli  furono
               insieme con l'altre dal popolo gettate per terra, la qual cosa gli dolse

               tanto, che tornando egli a rivedere la patria l'anno 1540, quando fu
               vicino a Fiorenza un quarto di miglio si mise la capperuccia d'una sua
               cappa in capo e si coprì gl'occhi per non vedere disfatto quel borgo e
               la  sua  casa  nell'entrare  per  la  detta  porta;  onde,  veggendolo  così

               incarruffato le guardie della porta e dimandando che ciò volesse dire,
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