Page 1587 - Giorgio Vasari
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molto lodata da quegl'uomini della Compagnia. In questa tornata il
presente del Rustico fu una caldaia fatta di pasticcio, dentro alla
quale Ulisse tuffava il padre per farlo ringiovanire, le quali due figure
erano capponi lessi che avevano forma d'uomini, sì bene erano
acconci le membra et il tutto con diverse cose tutte buone a
mangiare; Andrea del Sarto presentò un tempio a otto faccie, simile a
quello di San Giovanni, ma posto sopra colonne; il pavimento era un
grandissimo piatto di gelatina con spartimenti di varii colori di
musaico; le colonne, che parevano di porfido, erano grandi e grossi
salsicciotti, le base et i capitegli erano di cacio parmigiano, i
cornicioni di paste di zuccheri e la tribuna era di quarti di marzapane,
nel mezzo era posto un leggio da coro fatto di vitella fredda con un
libro di lasagne che aveva le lettere e le note da cantare di granella
di pepe e quelli che cantavano al leggio erano tordi cotti col becco
aperto e ritti con certe camiciuole a uso di cotte, fatte di rete di porco
sottile, e dietro a questi per contrabasso erano due pippioni grossi,
con sei ortolani che facevano il sovrano; Spillo presentò per la sua
cena un magnano, il quale avea fatto d'una grande oca, o altro
uccello simile, con tutti gl'instrumenti da potere racconciare,
bisognando, il paiuolo; Domenico Puligo d'una porchetta cotta fece
una fante con la rocca da filare allato, la quale guardava una covata
di pulcini et aveva a servire per rigovernare il paiuolo; il Robetta per
conservare il paiuolo fece d'una testa di vitella, con acconcime d'altri
untumi, un'incudine, che fu molto bello e buono, come anche furono
gl'altri presenti, per non dire di tutti a uno a uno di quella cena e di
molte altre che ne feciono. La Compagnia poi della Cazzuola, che fu
simile a questa e della quale fu Giovanfrancesco, ebbe principio in
questo modo: essendo l'anno 1512 una sera a cena, nell'orto che
aveva nel campaccio Feo d'Agnolo gobbo, sonatore di pifferi e
persona molto piacevole, esso Feo, ser Bastiano Sagginati, ser
Raffaello del Beccaio, ser Cecchino de' Profumi, Girolamo del
Giocondo et il Baia, venne veduto, mentre che si mangiavano le
ricotte, al Baia in un canto dell'orto appresso alla tavola un monticello
di calcina, dentrovi la cazzuola, secondo che il giorno innanzi l'aveva
quivi lasciata un muratore; per che prese con quella mestola o vero