Page 1578 - Giorgio Vasari
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di  Vinezia;  et  ancora  che  tutti  e  tre  costoro  si  portassono  bene,
               meglio  di  tutti  si  portò  Paulo  Veronese,  onde  meritò  che  da  que'
               signori gli fusse poi allogato l'altro palco ch'è a canto a detta sala,
               dove fece a olio, insieme con Battista Farinato, un S. Marco in aria
               sostenuto da certi Angeli, e da basso una Vinezia in mezzo alla Fede,

               Speranza  e  Carità,  la  quale  opera  ancor  che  fusse  bella,  non  fu  in
               bontà pari alla prima. Fece poi Paulo solo nella Umiltà, in un ovato
               grande  d'un  palco,  un'assunzione  di  Nostra  Donna  con  altre  figure,

               che fu una lieta, bella e ben intesa pittura.
               È  stato  similmente  a'  dì  nostri  buon  pittore  in  quella  città  Andrea

               Schiavone,  dico  buono  perché  ha  pur  fatto  tal  volta  per  disgrazia
               alcuna  buon'opera  e  perché  ha  imitato  sempre,  come  ha  saputo  il
               meglio, le maniere de' buoni. Ma perché la maggior parte delle sue
               cose  sono  stati  quadri,  che  sono  per  le  case  de'  gentiluomini,  dirò

               solo  d'alcune  che  sono  publiche:  nella  chiesa  di  San  Sebastiano  in
               Vinezia, alla capella di quegli da Ca' Pellegrini, ha fatto un San Iacopo
               con due pellegrini; nella chiesa del Carmine, nel cielo d'un coro ha
               fatto un'Assunta con molti Angeli e Santi, e nella medesima chiesa,

               alla capella della Presentazione, ha dipinto Cristo puttino, dalla Madre
               presentato  al  tempio,  con  molti  ritratti  di  naturale;  ma  la  migliore
               figura che vi sia è una donna che allatta un putto et ha addosso un
               panno  giallo,  la  quale  è  fatta  con  una  certa  pratica  che  s'usa  a

               Vinezia, di macchie o vero bozze, senza esser finita punto. A costui
               fece  fare  Giorgio  Vasari  l'anno  millecinquecento  e  quaranta  in  una
               gran  tela  a  olio,  la  battaglia  che  poco  innanzi  era  stata  fra  Carlo
               Quinto e Barbarossa, la quale opera, che fu delle migliori che Andrea

               Schiavone facesse mai e veramente bellissima, è oggi in Fiorenza in
               casa gl'eredi del Magnifico Messer Ottaviano de' Medici, al quale fu
               mandata a donare dal Vasari.



               FINE DELLA VITA DI BATTISTA FRANCO, PITTORE VINIZIANO
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