Page 1574 - Giorgio Vasari
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d'Orazio detto, nella quale è una battaglia fatta a Roma fra i todeschi
del detto Federigo et i romani, vicina a Castel Sant'Agnolo et al
Tevere; et in questa è fra l'altre cose un cavallo in iscorto che salta
sopra un soldato armato, che è bellissimo; ma vogliono alcuni che in
quest'opera Orazio fusse aiutato da Tiziano suo padre. Appresso a
queste Paulo Veronese, del quale si è parlato nella vita di Michele San
Michele, fece nella sua il detto Federigo Barbarossa che apprestatosi
alla corte bacia la mano a papa Ottaviano in pregiudizio di papa
Alessandro Terzo, et oltre a questa storia, che fu bellissima, dipinse
Paulo sopra una finestra quattro gran figure: il Tempo, l'Unione con
un fascio di bacchette, la Pacienza e la Fede, nelle quali si portò bene
quanto più non saprei dire. Non molto dopo, mancando un'altra storia
in detta sala, fece tanto il Tintoretto con mezzi e con amici, ch'ella gli
fu data a fare, onde la condusse di maniera, che fu una maraviglia e
che ella merita di essere fra le migliori cose, che mai facesse,
annoverata: tanto poté in lui il disporsi di voler paragonare, se non
vincere e superare, i suoi concorrenti che avevano lavorato in quel
luogo. E la storia che egli vi dipinse, acciò anco da quei che non sono
dell'arte sia conosciuta, fu papa Alessandro che scomunica et
interdice Barbarossa, et il detto Federigo che per ciò fa che i suoi non
rendono più ubidienza al Pontefice. E fra l'altre cose capricciose che
sono in questa storia, quella è bellissima dove il Papa et i cardinali,
gettando da un luogo alto le torce e candele, come si fa quando si
scomunica alcuno, è da basso una baruffa d'ignudi che s'azzuffano per
quelle torce e candele, la più bella e più vaga del mondo. Oltre ciò,
alcuni basamenti, anticaglie e ritratti di gentiluomini, che sono sparsi
per questa storia, sono molto ben fatti e gl'acquistarono grazia e
nome appresso d'ognuno, onde in S. Rocco, nella capella maggiore,
sotto l'opera del Pordenone, fece duoi quadri a olio grandi quanto è
larga tutta la capella, cioè circa braccia dodici l'uno. In uno finse una
prospettiva come d'uno spedale pieno di letta e d'infermi in varie
attitudini, i quali sono molto medicati da Santo Rocco, e fra questi
sono alcuni ignudi molto bene intesi et un morto in iscorto che è
bellissimo; nell'altro è una storia parimente di Santo Rocco piena di
molto belle e graziose figure et insomma tale ch'ell'è tenuta delle