Page 1573 - Giorgio Vasari
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Hanno dato nome e credito grandissimo a Battista, il quale morì
l'anno 1561, molti suoi disegni stampati, che sono veramente da
essere lodati.
Nella medesima città di Vinezia e quasi ne' medesimi tempi è stato,
ed è vivo ancora, un pittore chiamato Iacopo Tintoretto, il quale si è
dilettato di tutte le virtù e particolarmente di sonare di musica e
diversi strumenti, et oltre ciò piacevole in tutte le sue azzioni, ma
nelle cose della pittura stravagante, capriccioso, presto e risoluto et il
più terribile cervello che abbia avuto mai la pittura, come si può
vedere in tutte le sue opere e ne' componimenti delle storie,
fantastiche e fatte da lui diversamente e fuori dell'uso degl'altri
pittori; anzi ha superata la stravaganza, con le nuove e capricciose
invenzioni e strani ghiribizzi del suo intelletto che ha lavorato a caso
e senza disegno, quasi mostrando che quest'arte è una baia. Ha
costui alcuna volta lasciato le bozze per finire, tanto a fatica
sgrossate, che si veggiono i colpi de' pennegli fatti dal caso e dalla
fierezza, più tosto che dal disegno e dal giudizio. Ha dipinto quasi di
tutte le sorti pitture a fresco, a olio, ritratti di naturale et ad ogni
pregio, di maniera, che con questi suoi modi ha fatto e fa la maggior
parte delle pitture che si fanno in Vinezia. E perché nella sua
giovanezza si mostrò in molte bell'opere di gran giudizio, se egli
avesse conosciuto il gran principio che aveva dalla natura et aiutatolo
con lo studio e col giudizio, come hanno fatto coloro che hanno
seguitato le belle maniere de' suoi maggiori e non avesse come ha
fatto tirato via di pratica, sarebbe stato uno de' maggiori pittori che
avesse avuto mai Vinezia. Non che per questo si toglia che non sia
fiero e buon pittore e di spirito svegliato, capriccioso e gentile.
Essendo dunque stato ordinato dal senato che Iacopo Tintoretto e
Paulo Veronese, allora giovani di grande speranza, facessero una
storia per uno nella sala del gran consiglio, et una Orazio figliuolo di
Tiziano, il Tintoretto dipinse nella sua Federigo Barbarossa coronato
dal Papa, figurandovi un bellissimo casamento et intorno al Pontefice
gran numero di cardinali e di gentiluomini viniziani, tutti ritratti di
naturale, e da basso la musica del Papa, nel che tutto si portò di
maniera, che questa pittura può stare a canto a quella di tutti e