Page 1572 - Giorgio Vasari
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Canareio, gli facessero fare in detto S. Iobbe, alla capella di Ca'
Foscari, una Nostra Donna che siede col Figliuolo in collo, un S. Marco
da un lato, una Santa dall'altro et in aria alcuni Angeli che spargono
fiori. In S. Bartolomeo alla sepoltura di Cristofano Fuccheri
mercatante todesco fece in un quadro l'Abondanza, Mercurio et una
Fama; a Messer Antonio della Vecchia viniziano dipinse in un quadro
di figure grandi quanto il vivo e bellissime Cristo coronato di spine et
alcuni farisei intorno che lo scherniscono.
Intanto essendo stata col disegno di Iacopo Sansovino condotta nel
palazzo di S. Marco (come a suo luogo si dirà) di muraglia la scala
che va dal terzo piano in su et adorna con varii partimenti di stucchi
da Alessandro scultore e creato del Sansovino, dipinse Battista per
tutto grotteschine minute et in certi vani maggiori buon numero di
figure a fresco, che assai sono state lodate dagli artefici; e dopo fece
il palco del ricetto di detta scala. Non molto di poi quando furono
dati, come s'è detto di sopra, a fare tre quadri per uno ai migliori e
più reputati pittori di Vinezia, per la libreria di San Marco, con patto
che chi meglio si portasse a giudizio di que' magnifici senatori
guadagnasse, oltre al premio ordinario, una collana d'oro, Battista
fece in detto luogo tre storie con due filosofi fra le finestre e si portò
benissimo, ancor che non guadagnasse il premio dell'onore, come
dicemmo di sopra. Dopo le quali opere, essendogli allogato dal
patriarca Grimani una capella in San Francesco dalla Vigna, che è la
prima a man manca entrando in chiesa, Battista vi mise mano e
cominciò a fare per tutta la volta ricchissimi spartimenti di stucchi e di
storie in figure a fresco, lavorandovi con diligenza incredibile. Ma o
fusse la trascuraggine sua, o l'aver lavorato alcune cose a fresco per
le ville d'alcuni gentiluomini e forse sopra mura freschissime, come
intesi, prima che avesse la detta capella finita, si morì; et ella, rimasa
imperfetta, fu poi finita da Federigo Zucchero da Sant'Agnolo in Vado,
giovane e pittore eccellente tenuto in Roma de' migliori, il quale fece
a fresco nelle faccie dalle bande Maria Madalena che si converte alla
predicazione di Cristo e la ressurezione di Lazzero suo fratello, che
sono molto graziose pitture. E finite le facciate, fece il medesimo
nella tavola dell'altare l'adorazione de' Magi, che fu molto lodata.