Page 157 - Giorgio Vasari
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gagliardissimi, e fra l'uno e l'altro le volte in crociera. Con sì fatto,
dunque, modello si fece questa veramente grandissima fabrica, e si
seguitò in tutte le parti, eccetto che nelle spalle di sopra che avevano
a mettere in mezzo la tribuna e capella maggiore, e fare le volte a
crociere, perché non le fecero come si è detto, ma in mezzo tondo a
botte perché fussero più forti. Misero poi dinanzi alla capella
maggiore della chiesa di sotto, l'altare, e sotto quello quando fu finito
collocarono con solennissima traslazione il corpo di S. Francesco. E
perché la propria sepoltura che serba il corpo del glorioso Santo è
nella prima, cioè nella più bassa chiesa, dove non va mai nessuno e
che ha le porte murate, intorno al detto altare sono grate di ferro
grandissime con ricchi ornamenti di marmo e di musaico, che laggiù
riguardano. È accompagnata questa muraglia dall'uno dei lati da due
sagrestie e da un campanile altissimo, cioè cinque volte alto quanto
egli è largo. Aveva sopra una piramide altissima a otto facce, ma fu
levata perché minacciava rovina. La quale opera tutta fu condotta a
fine nello spazio di quattro anni e non più, dall'ingegno di maestro
Jacopo tedesco e dalla sollecitudine di frate Elia, dopo la morte del
quale, perché tanta macchina per alcun tempo mai non rovinasse,
furono fatti intorno alla chiesa di sotto 12 gagliardissimi torrioni, et in
ciascun d'essi una scala a chiocciola che saglie da terra insino in
cima. E col tempo poi vi sono state fatte molte capelle et altri
ricchissimi ornamenti, dei quali non fa bisogno altro raccontare,
essendo questo intorno a ciò per ora a bastanza, e massimamente
potendo ognuno vedere quanto a questo principio di maestro Jacopo
abbiano aggiunto utilità, ornamento, e bellezza molti Sommi
Pontefici, Cardinali, Principi, et altri gran personaggi di tutta Europa.
Ora per tornare a maestro Jacopo, egli mediante questa opera si
acquistò tanta fama per tutta Italia, che fu da chi governava allora la
città di Firenze chiamato, e poi ricevuto quanto più non si può dire
volentieri, sebbene, secondo l'uso che hanno i Fiorentini, e più
avevano anticamente, d'abbreviare i nomi, non Jacopo, ma Lapo lo
chiamarono in tutto il tempo di sua vita, perché abitò sempre con
tutta la sua famiglia questa città. E sebbene andò in diversi tempi a
fare molti edifizii per Toscana, come fu in Casentino il palazzo di