Page 159 - Giorgio Vasari
P. 159
di gentiluomini. L'anno poi 1285 fondò la loggia a piazza dei Priori, e
fece la capella maggiore, e le due che la mettono in mezzo della
Badia di Firenze, rinovando la chiesa et il coro, che prima molto
minore aveva fatto fare il conte Ugo fondatore di quella Badia, e
facendo per lo cardinale Giovanni degli Orsini legato del Papa in
Toscana, il campanile di detta chiesa, che fu secondo l'opere di que'
tempi lodato assai, come che non avesse il suo finimento di macigni
se non poi l'anno 1330.
Dopo ciò fu fondata col suo disegno l'anno 1294 la chiesa di S. Croce,
dove stanno i frati minori, la quale condusse Arnolfo tanto grande
nella navata del mezzo e nelle due minori, che con molto giudizio,
non potendo fare sotto 'l tetto le volte per lo troppo gran spazio, fece
fare archi da pilastro a pilastro, e sopra a quelli i tetti a frontespizio
per mandar via l'acque piovane con docce di pietra murata sopra
detti archi, dando loro tanto pendio, che fussero sicuri, come sono, i
tetti dal pericolo dell'infradiciare; la qual cosa quanto fu nuova et
ingegnosa, tanto fu utile e degna d'esser oggi considerata. Diede poi
il disegno dei primi chiostri del convento vecchio di quella chiesa; e
poco appresso fece levare d'intorno al tempio di S. Giovanni dalla
banda di fuori, tutte l'arche e sepolture che vi erano di marmo e di
macigno, e metterne parte dietro al campanile nella facciata della
calonaca allato alla Compagnia di S. Zanobi; e rincrostar poi di marmi
neri di Prato tutte le otto facciate di fuori di detto S. Giovanni,
levandone i macigni che prima erano fra que' marmi antichi.
Volendo in questo mentre i Fiorentini murare in Valdarno di sopra il
castello di S. Giovanni e Castelfranco, per commodo della città e delle
vettovaglie, mediante i mercati, ne fece Arnolfo il disegno l'anno
1295, e sotisfece di maniera così in questa, come aveva fatto
nell'altre cose, che fu fatto cittadino fiorentino.
Dopo queste cose deliberando i Fiorentini, come racconta Giovanni
Villani nelle sue Istorie, di fare una chiesa principale nella loro città, e
farla tale, che per grandezza e magnificenza, non si potesse
desiderare né maggiore né più bella dall'industria e potere degli
uomini, fece Arnolfo il disegno et il modello del non mai abbastanza
lodato tempio di S. Maria del Fiore, ordinando che s'incrostasse di