Page 155 - Giorgio Vasari
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Questo  Innocenzio  III,  il  quale  sedette  anni  diciannove  e  si  dilettò
               molto di fabricare, fece in Roma molti edifizii, e particolarmente col
               disegno  di  Marchionne  aretino,  architetto  e  scultore,  la  torre  de'
               Conti, così nominata dal cognome di lui che era di quella famiglia. Il
               medesimo  Marchionne  finì,  l'anno  che  Innocenzio  Terzo  morì,  la

               fabrica  della  Pieve  d'Arezzo,  e  similmente  il  campanile,  facendo  di
               scultura nella facciata di detta chiesa tre ordini di colonne l'una sopra
               l'altra molto variatamente, non solo nella foggia de' capitegli e delle

               base,  ma  ancora  nei  fusi  delle  colonne,  essendo  fra  esse  alcune
               grosse alcune sottili, altre a due a due, altre a 4 a 4 ligate insieme.
               Parimente alcune sono avolte a guisa di vite, ed alcune fatte diventar
               figure che reggono, con diversi intagli. Vi fece ancora molti animali di
               diverse sorti, che reggono i pesi, col mezzo della schiena, di queste

               colonne,  e  tutti  con  le  più  strane  e  stravaganti  invenzioni  che  si
               possino imaginare, e non pur fuori del buono ordine antico, ma quasi
               fuor d'ogni giusta e ragionevole proporzione. Ma con tutto ciò chi va

               bene  considerando  il  tutto,  vede  che  egli  andò  sforzandosi  di  far
               bene, e pensò per avventura averlo trovato in quel modo di fare e in
               quella capricciosa varietà. Fece il medesimo di scultura ne l'arco che è
               sopra la porta di detta chiesa, di maniera barbara, un Dio Padre con
               certi Angeli di mezzo rilievo assai grandi, e nell'arco intagliò i dodici

               mesi,  ponendovi  sotto  il  nome  suo  in  lettere  tonde  come  si
               costumava,  et  il  millesimo,  cioè  l'anno  MCCXVI.  Dicesi  che
               Marchionne fece in Roma per il medesimo papa Innocenzio Terzo, in

               borgo Vecchio, l'edifizio antico dello spedale e chiesa di S. Spirito in
               Sassia,  dove  si  vede  ancora  qualche  cosa  del  vecchio;  et  a'  giorni
               nostri era in piedi la chiesa antica, quando fu rifatta alla moderna con
               maggiore ornamento e disegno da papa Paolo Terzo di casa Farnese.

               Et in S. Maria Maggiore pur di Roma, fece la capella di marmo dove è
               il presepio di Gesù Cristo; in essa fu ritratto da lui papa Onorio Terzo

               di naturale, del quale anco fece la sepoltura, con ornamenti alquanto
               migliori  e  assai  diversi  dalla  maniera  che  allora  si  usava  per  tutta
               Italia comunemente. Fece anco Marchionne in que' medesimi tempi la
               porta  del  fianco  di  S.  Piero  di  Bologna,  che  veramente  fu  opera  in

               que'  tempi  di  grandissima  fattura,  per  i  molti  intagli  che  in  essa  si
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