Page 1563 - Giorgio Vasari
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trionfo di Scipione minore, che la medesima avea rovinata e disfatta.
In uno di due quadri che erano fuori de' torrioni nella faccia dinanzi, si
vedeva Annibale sotto le mura di Roma essere ributtato dalla
tempesta, e nell'altro a sinistra Flacco entrare per quella porta al
soccorso di Roma contra il detto Annibale. Le quali tutte storie e
pitture, essendo le prime di Battista, e rispetto a quelle degl'altri
furono assai buone e molto lodate; e se Battista avesse prima
cominciato a dipignere et andare praticando tal volta i colori e
maneggiare i pennegli, non ha dubbio che averebbe passato molti;
ma lo stare ostinato in una certa openione che hanno molti, i quali si
fanno a credere che il disegno basti a chi vuol dipignere, gli fece non
piccolo danno. Ma con tutto ciò egli si portò molto meglio che non
fecero alcuni di coloro che fecero le storie dell'arco di San Marco, nel
quale furono otto storie, cioè quattro per banda, che le migliori di
tutte furono parte fatte da Francesco Salviati e parte da un Martino et
altri giovani tedeschi, che pur allora erano venuti a Roma per
imparare; né lascerò di dire a questo proposito che il detto Martino, il
quale molto valse nelle cose di chiaro scuro, fece alcune battaglie con
tanta fierezza e sì belle invenzioni in certi affronti e fatti d'arme fra
cristiani e turchi, che non si può far meglio. E, quello che fu cosa
maravigliosa, fece il detto Martino e' suoi uomini quelle tele con tanta
sollecitudine e prestezza, perché l'opera fusse finita a tempo, che non
si partivano mai dal lavoro, e perché era portato loro continuamente
da bere e di buon greco, fra lo stare sempre ubriachi e riscaldati dal
furor del vino e la pratica del fare, feciono cose stupende. Quando
dunque videro l'opera di costoro il Salviati e Battista et il Calavrese,
confessarono esser necessario che chi vuole esser pittore cominci ad
adoperare i pennegli a buon'ora; la qual cosa avendo poi meglio
discorsa da sé, Battista cominciò a non mettere tanto studio in finire i
disegni, ma a colorire alcuna volta.
Venendo poi il Monte Lupo a Fiorenza, dove si faceva similmente
grandissimo apparato per ricevere il detto imperatore, Battista venne
seco, et arrivati trovarono il detto apparato condotto a buon termine.
Pure, essendo Battista messo in opera, fece un basamento tutto
pieno di figure e trofei, sotto la statua che al canto de' Carnesecchi