Page 1531 - Giorgio Vasari
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grazia e favore, avendo a servire alla Beatitudine Vostra, ne dimandai
               licenza  a  sua  maestà,  la  quale  se  ne  contentò  molto  volentieri,
               riconoscendo  in  ciò  la  paterna  affezione  che  Vostra  Santità  le
               dimostra, et io con l'occasione di questo cavaliero gliene mando. E se
               in questo averò sodisfatto al disiderio di Vostra Santità, io ne riceverò

               infinita consolazione, non restando però di dirle che se col pennello si
               potesse così rappresentare agl'occhi di Vostra Beatitudine le bellezze
               dell'animo  di  questa  serenissima  reina,  non  potria  veder  cosa  più

               maravigliosa.  Ma  in  quelle  parti,  le  quali  con  l'arte  si  sono  potute
               figurare,  non  ho  mancato  di  usare  tutta  quella  diligenza  che  ho
               saputo maggiore, per rappresentare alla Santità Vostra il vero. E con
               questo fine, con ogni reverenza et umiltà le bacio i santissimi piedi.
               Di  Madrid,  alli  XVI  di  settembre  1561.  Di  Vostra  Beatitudine

               umilissima serva, Sofonisba Angosciola".

               Alla  quale  lettera  rispose  Sua  Santità  con  l'infrascritta,  la  quale,
               essendogli  paruto  il  ritratto  bellissimo  e  maraviglioso,  accompagnò
               con doni degni della molta virtù di Sofonisba.

               "Pius papa III. Dilecta in Cristo filia, avemo ricevuto il ritratto della
               serenissima reina di Spagna, nostra carissima figliuola, che ci avete
               mandato e ci è stato gratissimo, sì per la persona che si rappresenta,

               la  quale  noi  amiamo  paternamente,  oltre  agl'altri  rispetti,  per  la
               buona religione et altre bellissime parti dell'animo suo, e sì ancora
               per essere fatto di man vostra molto bene e diligentemente. Ve ne
               ringraziamo, certificandovi che lo terremo fra le nostre cose più care,

               comendando  questa  vostra  virtù,  la  quale  ancora  che  sia
               maravigliosa,  intendiamo  però  ch'ell'è  la  più  piccola  tra  molte  che
               sono in voi. E con tal fine vi mandiano di nuovo la nostra benedizione.
               Che  Nostro  Signore  Dio  vi  conservi.  Data  Romae,  die  XV  octobris

               1561."

               E  questa  testimonianza  basti  a  mostrare  quanta  sia  la  virtù  di
               Sofonisba.  Una  sorella  della  quale,  chiamata  Lucia,  morendo  ha
               lasciato di sé non minor fama che si sia quella di Sofonisba, mediante
               alcune pitture di sua mano, non men belle e pregiate che le già dette

               della  sorella,  come  si  può  vedere  in  Cremona  in  un  ritratto  ch'ella
               fece del signor Pietro Maria, medico eccellente, ma molto più in un
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