Page 1536 - Giorgio Vasari
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dell'organo che scortano al di sotto in su molto bene, et una
prospettiva che sfugge con bell'ordine ottimamente; di che non mi fo
maraviglia, essendosi costui dilettato et avendo sempre molto ben
posseduto le cose d'architettura. Onde mi ricordo aver già veduto in
mano di Valerio Vicentino un molto bel libro d'antichità, disegnato e
misurato di mano di Bramantino, nel quale erano le cose di
Lombardia e le piante di molti edifizii notabili, le quali io disegnai da
quel libro essendo giovinetto. Eravi il tempio di Santo Ambrogio di
Milano, fatto da' longobardi e tutto pieno di sculture e pitture di
maniera greca, con una tribuna tonda assai grande, ma non bene
intesa quanto all'architettura, il qual tempio fu poi al tempo di
Bramantino rifatto col suo disegno con un portico di pietra da un de'
lati e con colonne a tronconi a uso d'alberi tagliati che hanno del
nuovo e del vario. Vi era parimente disegnato il portico antico della
chiesa di San Lorenzo della medesima città, stato fatto dai romani,
che è grand'opera, bella e molto notabile, ma il tempio che vi è della
detta chiesa è della maniera de' Gotti. Nel medesimo libro era
disegnato il tempio di Santo Ercolino, che è antichissimo e pieno
d'incrostature di marmi e di stucchi molto ben conservatisi, et alcune
sepolture grandi di granito. Similmente il tempio di San Piero in Ciel
d'Oro di Pavia, nel qual luogo è il corpo di Santo Agostino in una
sepoltura che è in sagrestia piena di figure piccole, la quale è di
mano, secondo che a me pare, d'Agnolo e d'Agostino scultori sanesi.
Vi era similmente disegnata la torre di pietre cotte, fatta dai Gotti,
che è cosa bella, veggendosi in quella, oltre l'altre cose, formate di
terra cotta e dall'antico, alcune figure di sei braccia l'una che si sono
insino a oggi assai bene mantenute. Et in questa torre si dice che
morì Boezio, il quale fu sotterrato in detto San Piero in Ciel d'Oro,
chiamato oggi Santo Agostino, dove si vede insino a oggi la sepoltura
di quel sant'uomo con la inscrizione che vi fece Aliprando, il quale la
riedificò e restaurò l'anno 1222. Et oltre questi, nel detto libro era
disegnato di mano dell'istesso Bramantino l'antichissimo tempio di
Santa Maria in Pertica, di forma tonda e fatto di spoglie dai
longobardi, nel qual sono oggi l'ossa della mortalità de' franzesi e
d'altri che furono rotti e morti sotto Pavia, quando vi fu preso il re
Francesco Primo di Francia dagl'eserciti di Carlo Quinto imperatore.