Page 1526 - Giorgio Vasari
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dentrovi  la  detta  Santa  con  due  putti,  et  un'altra  a  San  Giovanni
               Evangelista. Un'altra simile ne fece fare a Ippolito Costa mantoano,
               nella quale è Sant'Agata con le mani legate et in mezzo a due soldati
               che  le  tagliano  e  lievano  le  mammelle.  Battista  d'Agnolo  del  Moro
               veronese fece, come s'è detto, nel medesimo Duomo la tavola che è

               all'altare di Santa Maria Maddalena; e Ieronimo parmigiano quella di
               Santa  Tecla.  A  Paulo  Farinato  veronese  fece  fare  quella  di  San
               Martino, et al detto Domenico Brusasorzi quella di Santa Margherita;

               Giulio Campo cremonese fece quella di San Ieronimo. Et una, che fu
               la migliore dell'altre, come che tutte siano bellissime, nella quale è
               Santo Antonio abbate battuto dal demonio in vece di femina che lo
               tenta, è di mano di Paulo Veronese. Ma quanto ai mantovani, non ha
               mai  avuto  quella  città  il  più  valentuomo  nella  pittura  di  Rinaldo,  il

               quale fu discepolo di Giulio, di mano del quale è una tavola in Santa
               Agnese  di  quella  città,  nella  quale  è  una  Nostra  Donna  in  aria,
               Sant'Agostino  e  San  Girolamo,  che  sono  bonissime  figure,  il  quale

               troppo presto la morte lo levò del mondo. In un bellissimo antiquario
               e studio, che ha fatto il signore Cesare Gonzaga, pieno di statue e di
               teste  antiche  di  marmo,  ha  fatto  dipignere  per  onorarlo  a  Fermo
               Guiscioni la geneologia di casa Gonzaga, che si è portato benissimo in
               ogni cosa e specialmente nell'aria delle teste; vi ha messo, oltre di

               questo il detto signore, alcuni quadri che certo son rari: come quello
               della Madonna, dove è la gatta che già fece Raffaello da Urbino, et un
               altro, nel quale la Nostra Donna con grazia maravigliosa lava Gesù

               putto.  In  un  altro  studiuolo  fatto  per  le  medaglie,  il  quale  ha
               ottimamente  d'ebano  e  d'avorio  lavorato  un  Francesco  da  Volterra,
               che in simili opere non ha pari, ha alcune figure di bronzo antiche,
               che non potrieno essere più belle di quel che sono.

               Insomma, da che io vidi altra volta Mantoa a questo anno 1566 che
               l'ho  riveduta,  ell'è  tanto  più  adornata  e  più  bella,  che  se  io  non

               l'avessi  veduta  nol  crederei;  e,  che  è  più,  vi  sono  multiplicati
               gl'artefici  e  vi  vanno  tuttavia  multiplicando.  Conciò  sia  che  di
               Giovambattista mantoano, intagliator di stampe e scultore eccellente,
               del quale abbiam favellato nella vita di Giulio Romano et in quella di

               Marcantonio Bolognese, sono nati due figliuoli che intagliano stampe
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