Page 1515 - Giorgio Vasari
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calunnia d'Apelle, fatti da Benvenuto in detta età con i disegni di
Raffaello da Urbino, i quali quadri sono sopra certi camini di sua
eccellenza, restò stupefatto quel Pontefice che un vecchio di quell'età
con un occhio solo avesse condotti lavori così grandi e così begli.
Lavorò Benvenuto venti anni continui, tutti i giorni di festa, per l'amor
di Dio, nel monasterio delle monache di San Bernardino, dove fece
molti lavori d'importanza a olio, a tempera et a fresco; il che fu certo
maraviglia e gran segno della sincera e sua buona natura, non
avendo in quel luogo concorrenza et avendovi nondimeno messo non
manco studio e diligenza di quello che arebbe fatto in qualsivoglia
altro più frequentato luogo. Sono le dette opere di ragionevole
componimento, con bell'arie di teste, non intrigate e fatte certo con
dolce e buona maniera. A molti discepoli che ebbe Benvenuto, ancor
che insegnasse tutto quello che sapeva più che volentieri per farne
alcuno eccellente, non fece mai in loro frutto veruno, et in cambio di
essere da loro della sua amorevolezza ristorato, almeno con
gratitudine d'animo, non ebbe mai da essi se non dispiaceri, onde
usava dire non avere mai avuto altri nemici che i suoi discepoli e
garzoni. L'anno 1550, essendo già vecchio, ritornatogli il suo male
degli occhi, rimase cieco del tutto, e così visse nove anni, la quale
disaventura sopportò con paziente animo, rimettendosi al tutto nella
volontà di Dio. Finalmente pervenuto all'età di 78 anni, parendogli
pur troppo essere in quelle tenebre vivuto, e rallegrandosi della
morte con speranza d'aver a godere la luce eterna, finì il corso della
vita l'anno 1559, a dì 6 di settembre, laciando un figliuolo maschio
chiamato Girolamo, che è persona molto gentile, et una femmina.
Fu Benvenuto persona molto da bene, burlevole, dolce nella
conversazione e paziente e quieto in tutte le sue avversità; si dilettò
in giovanezza della scherma e di sonare il liuto, e fu nell'amicizie
ufficiosissimo et amorevole oltre misura; fu amico di Giorgione da
Castel Franco pittore, di Tiziano da Cador e di Giulio Romano, et in
generale affezionatissimo a tutti gl'uomini dell'arte, et io ne posso far
fede, il quale due volte ch'io fui al suo tempo a Ferrara, ricevei da lui
infinite amorevolezze e cortesie. Fu sepolto onorevolmente nella
chiesa di Santa Maria del Vado, e da molti virtuosi con versi e prose,