Page 1496 - Giorgio Vasari
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Michelagnolo dipinte nella volta della cappella di Roma. Le quali due
tele d'Aristotile gli furono, per averle tolte di peso dal detto luogo,
poco lodate; ma all'incontro gli fu ben lodato tutto quello che fece in
Fiorenza nella venuta di papa Leone, facendo in compagnia di
Francesco Granacci un arco trionfale dirimpetto alla porta di Badia,
con molte storie, che fu bellissimo. Parimente nelle nozze del duca
Lorenzo de' Medici fu di grande aiuto in tutti gl'apparati e
massimamente in alcune prospettive per comedie al Francia Bigio e
Ridolfo Grillandaio, che avevan cura d'ogni cosa, Fece dopo molti
quadri di Nostre Donne a olio, parte di sua fantasia e parte ritratte da
opere d'altri, e fra l'altre ne fece una simile a quella che Raffaello
dipinse al Popolo in Roma, dove la Madonna cuopre [il] putto con un
velo, la quale ha oggi Filippo dell'Antella; un'altra ne hanno gl'eredi di
Messer Ottaviano de' Medici insieme col ritratto del detto Lorenzo, il
quale Aristotile ricavò da quello che avea fatto Raffaello. Molti altri
quadri fece ne' medesimi tempi, che furono mandati in Inghilterra. Ma
conoscendo Aristotile di non avere invenzione, e quanto la pittura
richieggia studio e buon fondamento di disegno, e che per mancar di
queste parti non poteva gran fatto divenire eccellente, si risolvé di
volere che il suo esercizio fusse l'architettura e la prospettiva facendo
scene da comedie a tutte l'occasioni che se gli porgessero, alle quali
aveva molta inclinazione. Onde avendo il già detto vescovo di Troia
rimesso mano al suo palazzo in via di San Gallo, n'ebbe cura
Aristotile, il quale col tempo lo condusse con molta sua lode al
termine che si vede.
Intanto avendo fatto Aristotile grande amicizia con Andrea del Sarto
suo vicino, dal quale imparò a fare molte cose perfettamente,
attendendo con molto studio alla prospettiva, onde poi fu adoperato
in molte feste che si fecero da alcune Compagnie di gentiluomini, che
in quella tranquillità di vivere erano allora in Firenze. Onde avendosi
a fare recitare dalla Compagnia della Cazzuola in casa di Bernardino
di Giordano, al canto a Monteloro, la Mandragola, piacevolissima
comedia, fecero la prospettiva, che fu bellissima, Andrea del Sarto et
Aristotile. E non molto dopo alla porta San Friano fece Aristotile
un'altra prospettiva in casa Iacopo Fornaciaio, per un'altra comedia