Page 1492 - Giorgio Vasari
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innanzi a questa, come si può vedere sopra la postierla in un muro a
fresco, sopra la porta del capitan Lorenzo Mariscotti, dove un Cristo
morto, che è in grembo alla madre, ha una grazia e divinità
maravigliosa. Similmente un quadro a olio di Nostra Donna, che egli
dipinse a Messer Enea Savini dalla Costerella, è molto lodato, et una
tela che fece per Assuero Rettori da S. Martino, nella quale è una
Lucrezia romana che si ferisce mentre è tenuta dal padre e dal
marito, fatti con bell'attitudini e bella grazia di teste. Finalmente
vedendo Giovan Antonio la divozione de' sanesi era tutta volta alla
virtù et opere eccellenti di Domenico Beccafumi e non avendo in
Siena né casa, né entrate, et avendo già quasi consumato ogni cosa
e divenuto vecchio e povero, quasi disperato si partì da Siena e se
n'andò a Volterra. E come volle la sua ventura, trovando quivi Messer
Lorenzo di Galeotto de' Medici, gentiluomo ricco et onorato, si
cominciò a riparare appresso di lui con animo di starvi lungamente. E
così dimorando in casa di lui, fece a quel signore in una tela il carro
del sole, il quale essendo mal guidato da Faetonte cade nel Po, ma si
vede bene che fece quell'opera per suo passatempo e che la tirò di
pratica senza pensare a cosa nessuna, in modo è ordinaria da dovero
e poco considerata. Venutogli poi annoia lo stare a Volterra et in casa
quel gentiluomo, come colui che era avezo a essere libero, si partì et
andossene a Pisa, dove per mezzo di Battista del Cervelliera fece a
Messer Bastiano della Seta, Operaio del Duomo, due quadri che
furono posti nella nicchia dietro all'altare maggiore del Duomo a
canto a quegli del Sogliano e del Beccafumi. In uno è Cristo morto
con la Nostra Donna e con l'altre Marie e nell'altro il sacrifizio
d'Abramo e d'Isac suo figliuolo. Ma perché questi quadri non
riuscirono molto buoni, il detto Operaio, che aveva disegnato fargli
fare alcune tavole per la chiesa, lo licenziò, conoscendo che gl'uomini
che non studiano, perduto che hanno in vecchiezza un certo che di
buono che in giovanezza avevano da natura, si rimangono con una
pratica e maniera le più volte poco da lodare. Nel medesimo tempo
finì Giovan Antonio una tavola che egli avea già cominciata a olio per
Santa Maria della Spina, facendovi la Nostra Donna col Figliuolo e
Santa Caterina, e ritti dagli lati San Giovanni, San Bastiano e San
Giuseppo; nelle quali tutte figure si portò molto meglio che ne' due