Page 1487 - Giorgio Vasari
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opera. E se il Mattaccio, il quale aveva di bonissimi tratti et era molto
aiutato dalla natura, avesse atteso in quella disdetta di fortuna, come
averebbe fatto ogni altro, agli studii, averebbe fatto grandissimo
frutto. Ma egli ebbe sempre l'animo alle baie e lavorò a capricci, di
niuna cosa maggiormente curandosi che di vestire pomposamente,
portando giuboni di brocato, cappe tutte fregiate di tela d'oro, cuffioni
ricchissimi, collane et altre simili bagattelle e cose da buffoni e
cantanbanchi, delle quali cose Agostino, al quale piaceva quell'umore,
n'aveva il maggiore spasso del mondo.
Venuto poi a morte Giulio Secondo e creato Leon X, al quale
piacevano certe figure stratte e senza pensieri come era costui,
n'ebbe il Mattaccio la maggior allegrezza del mondo e massimamente
volendo male a Giulio che gl'aveva fatto quella vergogna. Per che,
messosi a lavorare per farsi cognoscere al nuovo Pontefice, fece in un
quadro una Lucrezia romana ignuda che si dava con un pugnale; e
perché la fortuna ha cura de' matti et aiuta alcuna volta gli
spensierati, gli venne fatto un bellissimo corpo di femina et una testa
che spirava. La quale opera finita, per mezzo d'Agostin Chigi che
aveva stretta servitù col Papa, la donò a Sua Santità, dalla quale fu
fatto cavaliere e rimunerato di così bella pittura. Onde Giovan
Antonio, parendoli essere fatto grand'uomo, cominciò a non volere
più lavorare, se non quando era cacciato dalla necessità. Ma essendo
andato Agostino per alcuni suo' negozii a Siena et avendovi menato
Giovan Antonio, nel dimorare là fu forzato, essendo cavaliere senza
entrate, mettersi a dipignere, e così fece una tavola, dentrovi un
Cristo deposto di croce, in terra la Nostra Donna tramortita, et un
uomo armato, che voltando le spalle, mostra il dinanzi nel lustro
d'una celata che è in terra, lucida come uno specchio; la quale opera,
che fu tenuta et è delle migliori che mai facesse costui, fu posta in
San Francesco a man destra entrando in chiesa. Nel chiostro poi che
è allato alla detta chiesa, fece in fresco Cristo battuto alla colonna,
con molti giudei d'intorno a Pilato e con un ordine di colonne tirate in
prospettiva a uso di cortine. Nella qual opera ritrasse Giovan Antonio
se stesso senza barba, cioè raso e con i capelli lunghi, come si
portavano allora. Fece non molto dopo al signor Iacopo Sesto di