Page 1480 - Giorgio Vasari
P. 1480
medesimo dipinse ancora la facciata della casa di Messer Antonio
Cappello, che è in Vinezia sopra il canal grande. E dopo, pur insieme,
il palco o vero soffittato della sala del consiglio de' Dieci dividendo i
quadri fra loro. Non molto dopo, essendo Batista chiamato a Vicenza,
vi fece molte opere dentro e fuori, et in ultimo ha dipinto la facciata
del Monte della Pietà, dove ha fatto un numero infinito di figure nude
maggiori del naturale, in diverse attitudini, con bonissimo disegno et
in tanti pochi mesi, che è stato una maraviglia. E se tanto ha fatto in
sì poca età, che non passa trenta anni, pensi ognuno quello che di lui
si può nel processo della vita sperare. È similmente veronese un
Paulino pittore che oggi è in Vinezia in bonissimo credito, conciò sia
che non avendo ancora più di trenta anni, ha fatto molte opere
lodevoli. Costui essendo in Verona nato d'uno scarpellino o, come
dicono in que' paesi, d'un tagliapietre, et avendo imparato i principii
della pittura da Giovanni Caroto veronese, dipinse in compagnia di
Battista sopra detto, in fresco, la sala del Collaterale Portesco a Tiene
nel vicentino; e dopo col medesimo alla Soranza molte opere fatte
con disegno, giudizio e bella maniera. A Masiera, vicino ad Asolo nel
trivisano, ha dipinto la bellissima casa del signor Daniello Barbaro,
eletto patriarca d'Aquileia; in Verona nel refettorio di San Nazzaro,
monasterio de' monaci Neri, ha fatto in un gran quadro di tela la cena
che fece Simon lebroso al Signore quando la peccatrice se gli gettò a'
piedi, con molte figure, ritratti di naturale e prospettive rarissime, e
sotto la mensa sono due cani tanto belli che paiono vivi e naturali, e
più lontano certi storpiati, ottimamente lavorati. E di mano di Paulino
in Vinezia, nella sala del consiglio de' Dieci, è in un ovato, che è
maggiore d'alcuni altri che vi sono e nel mezzo del palco come
principale, un Giove che scaccia i vizii per significare che quel
supremo magistrato et assoluto scaccia i vizii e castiga i cattivi e
viziosi uomini. Dipinse il medesimo il soffittato o vero palco della
chiesa di San Sebastiano, che è opera rarissima, e la tavola della
cappella maggiore con alcuni quadri che a quella fanno ornamento, e
similmente le portelle dell'organo, che tutte sono pitture veramente
lodevolissime. Nella sala del gran consiglio dipinse in un quadro
grande Federigo Barbarossa che s'appresenta al Papa, con buon
numero di figure varie d'abiti e di vestiti e tutte bellissime e