Page 1478 - Giorgio Vasari
P. 1478
Michele aver molto innanzi mandato a sua madre, che si stava in
Arezzo, una soma di robe così belle et onorate come se fusse stato
un ricchissimo signore, e con una lettera nella quale molto l'onorava
per amore del figliuolo. Gli volleno molte volte i signori viniziani
accrescere la provisione et egli ciò ricusando, pregava sempre che in
suo cambio l'accrescessero ai nipoti. Insomma fu Michele in tutte le
sue azzioni tanto gentile, cortese et amorevole, che meritò essere
amato da infiniti signori: dal cardinal de' Medici, che fu papa
Clemente Settimo, mentre che stette a Roma, dal cardinale
Alessandro Farnese, che fu Paulo Terzo, dal divino Michelagnolo
Buonarroti, dal signor Francesco Maria duca d'Urbino, e da infiniti
gentiluomini e senatori viniziani. In Verona fu suo amicissimo fra'
Marco de' Medici, uomo di letteratura e bontà infinita, e molti altri de'
quali non accade al presente far menzione.
Ora, per non avere a tornare di qui a poco a parlare de' veronesi, con
questa occasione dei sopra detti farò in questo luogo menzione
d'alcuni pittori di quella patria che oggi vivono e sono degni di essere
nominati, e non passati in niun modo con silenzio. Il primo de' quali è
Domenico del Riccio, il quale in fresco ha fatto di chiaro scuro, et
alcune cose colorite, tre facciate nella casa di Fiorio della Seta in
Verona, sopra il ponte nuovo, cioè le tre che non rispondono sopra il
ponte, essendo la casa isolata; in una sopra il fiume sono battaglie di
mostri marini; in un'altra le battaglie de' centauri e molti fiumi; nella
terza sono due quadri coloriti. Nel primo, che è sopra la porta, è la
mensa degli dei, e nell'altro, sopra il fiume, sono le nozze finte fra il
Benaco, detto il lago di Garda, e Caride, ninfa finta per Garda, de'
quali nasce il Mincio fiume, il quale veramente esce del detto lago.
Nella medesima casa è un fregio grande, dove sono alcuni trionfi
coloriti e fatti con bella pratica e maniera. In casa Messer Pellegrino
Ridolfi, pur in Verona, dipinse il medesimo la incoronazione di Carlo
Quinto imperadore, e quando dopo essere coronato in Bologna
cavalca con il Papa per la città con grandissima pompa. A olio ha
dipinto la tavola principale della chiesa, che ha novamente edificata il
duca di Mantoa vicina al castello, nella quale è la decollazione e
martirio di Santa Barbara, con molta diligenza e giudizio lavorata. E