Page 1479 - Giorgio Vasari
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quello che mosse il Duca a far fare quella tavola a Domenico, si fu
               l'aver veduta et essergli molto piaciuta la sua maniera in una tavola,
               che  molto  prima  avea  fatta  Domenico  nel  Duomo  di  Mantoa,  nella
               cappella  di  Santa  Margherita,  a  concorrenza  di  Paulino,  che  fece
               quella di Santo Antonio, di Paulo Farinato, che dipinse quella di San

               Martino,  e  di  Battista  del  Moro,  che  fece  quella  della  Madalena.  I
               quali tutti quattro veronesi furono là condotti da Ercole cardinale di
               Mantova per ornare quella chiesa da lui stata rifatta col disegno di

               Giulio  Romano.  Altre  opere  ha  fatto  Domenico  in  Verona,  Vicenza,
               Vinezia, ma basti aver detto di queste. È costui costumato e virtuoso
               artefice,  perciò  che  oltre  la  pittura  è  ottimo  musico  e  de'  primi
               dell'accademia  nobilissima  de'  filarmonici  di  Verona;  né  sarà  a  lui
               inferiore Felice suo figliuolo, il quale, ancor che giovane, si è mostro

               più  che  ragionevole  pittore  in  una  tavola  che  ha  fatto  nella  chiesa
               della  Trinità,  dentro  la  quale  è  la  Madonna  e  sei  altri  Santi  grandi
               quanto  il  naturale.  Né  è  di  ciò  maraviglia  avendo  questo  giovane

               imparato  l'arte  in  Firenze,  dimorando  in  casa  Bernardo  Canigiani,
               gentiluomo fiorentino e compare di Domenico suo padre. Vive anco
               nella  medesima  Verona  Bernardino  detto  l'India,  il  quale,  oltre  a
               molte altre opere, ha dipinto in casa del conte Marcantonio del Tiene
               nella volta d'una camera in bellissime figure la favola di Psiche; et

               un'altra camera ha con belle invenzioni e maniera di pitture dipinta al
               conte  Girolamo  da  Canossa.  È  anco  molto  lodato  pittore  Elliodoro
               Forbicini,  giovane  di  bellissimo  ingegno  et  assai  pratico  in  tutte  le

               maniere  di  pitture,  ma  particolarmente  nel  far  grottesche,  come  si
               può vedere nelle dette due camere et altri luoghi dove ha lavorato.
               Similmente Battista da Verona, il quale è così e non altrimenti fuor
               della patria chiamato, avendo avuto i primi principii della pittura da
               un  suo  zio  in  Verona,  si  pose  con  l'eccellente  Tiziano  in  Vinezia,

               appresso  il  quale  è  divenuto  eccellente  pittore.  Dipinse  costui
               essendo  giovane  in  compagnia  di  Paulino  una  sala  a  Tiene,  sul
               vicentino, nel palazzo del Collaterale Portesco, dove fecero un infinito

               numero  di  figure  che  acquistarono  all'uno  e  l'altro  credito  e
               riputazione.  Col  medesimo  lavorò  molte  cose  a  fresco  nel  palazzo
               della  Soranza  a  Castel  Franco,  essendovi  amendue  mandati  a
               lavorare  da  Michele  San  Michele,  che  gl'amava  come  figliuoli.  Col
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