Page 1473 - Giorgio Vasari
P. 1473
fondamenti il magnifico e ricchissimo palazzo de' Cornari, vicino a San
Polo, e rassettò un altro palazzo, pur di casa Cornara, che è a San
Benedetto al Albore per Messer Giovanni Cornari, del quale era
Michele amicissimo e fu cagione che in questo dipignesse Giorgio
Vasari nove quadri a olio per lo palco d'una magnifica camera tutta di
legnami intagliati e messi d'oro riccamente. Rassettò
medesimamente la casa de' Bragadini riscontro a Santa Marina e la
fece comodissima et ornatissima, e nella medesima città fondò e tirò
sopra terra, secondo un suo modello e con spesa incredibile, il
maraviglioso palazzo del nobilissimo Messer Girolamo Grimani, vicino
a San Luca sopra il canal grande, ma non poté Michele, sopragiunto
dalla morte, condurlo egli stesso a fine, e gl'altri architetti presi in suo
luogo da quel gentiluomo in molte parti alterarono il disegno e
modello del San Michele. Vicino a Castel Franco, ne' confini fra il
trivisano [e il] padovano, fu murato d'ordine dell'istesso Michele il
famosissimo palazzo de' Soranzi, dalla detta famiglia detto la
Soranza, il quale palazzo è tenuto, per abitura di villa, il più bello e
più comodo che insino allora fusse stato fatto in quelle parti. Et a
Piombino, in contado, fece la casa Cornara e tante altre fabriche
private, che troppo lunga storia sarebbe volere di tutte ragionare;
basta aver fatto menzione delle principali. Non tacerò già che fece le
bellissime porte di due palazzi: l'una fu quella de' rettori e del
capitano e l'altra quella del palazzo del podestà, amendue in Verona
e lodatissime, se bene quest'ultima, che è d'ordine ionico con doppie
colonne et intercolonnii ornatissimi et alcune Vittorie negl'angoli, pare
per la bassezza del luogo dove è posta alquanto nana, essendo
massimamente senza piedistallo e molto larga per la doppiezza delle
colonne, ma così volle Messer Giovanni Delfini che la fé fare.
Mentre che Michele si godeva nella patria un tranquill'ozio e l'onore e
riputazione che le sue onorate fatiche gl'avevano acquistate, gli
sopravenne una nuova che l'accorò di maniera, che finì il corso della
sua vita. Ma perché meglio s'intenda il tutto e si sappiano in questa
vita tutte le bell'opere de' San Micheli, dirò alcune cose di
Giangirolamo nipote di Michele.
Costui adunque, il quale nacque di Paulo, fratello cugino di Michele,