Page 1472 - Giorgio Vasari
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Contarini  procuratore  di  San  Marco  e  stato  proveditore  dell'armata
               viniziana; nella quale sepoltura pare che Michele volesse mostrare in
               che  maniera  si  deono  fare  simil  opere,  uscendo  d'un  certo  modo
               ordinario, che a suo giudizio ha più tosto dell'altare e cappella che di
               sepolcro.  Questa  dico,  che  è  molto  ricca  per  ornamenti  e  di

               composizione soda et ha proprio del militare, ha per ornamento una
               Tetis e due prigioni di mano di Alessandro Vittoria, che sono tenute
               buone  figure,  et  una  testa  o  vero  ritratto  di  naturale  del  detto
               signore,  col  petto  armato,  stata  fatta  di  marmo  dal  Danese  da

               Carrara. Vi sono oltre ciò altri ornamenti assai di prigioni, di trofei e di
               spoglie militari et altri de' quali non accade far menzione.

               In Vinezia fece il modello del monasterio delle monache di San Biagio
               Catoldo, che fu molto lodato. Essendosi poi deliberato in Verona di
               rifare il lazzaretto, stanza o vero spedale che serve agl'amorbati nel

               tempo di peste, essendo stato rovinato il vecchio con altri edifizii che
               erono nei sobborghi, ne fu fatto fare un disegno a Michele, che riuscì
               oltre ogni credenza bellissimo, acciò fusse messo in opera in luogo
               vicino al fiume, lontano un pezzo e fuori della spianata. Ma questo

               disegno  veramente  bellissimo,  et  ottimamente  in  tutte  le  parti
               considerato, il quale è oggi appresso gl'eredi di Luigi Brugnuoli nipote
               di  Michele,  non  fu  da  alcuni,  per  il  loro  poco  giudizio  e  meschinità
               d'animo,  posto  interamente  in  essecuzione,  ma  molto  ristretto,

               ritirato e ridotto al meschino da coloro i quali spesero l'autorità, che
               intorno  a  ciò  avevano  avuta  dal  publico,  in  storpiare  quell'opera,
               essendo morti anzitempo alcuni gentiluomini che erano da principio
               sopra  ciò  et  avevano  la  grandezza  dell'animo  pari  alla  nobiltà.  Fu

               similmente opera di Michele il bellissimo palazzo che hanno in Verona
               i  signori  conti  di  Canossa,  il  quale  fu  fatto  edificare  da  monsignor
               reverendissimo  di  Baius,  che  fu  il  conte  Lodovico  Canossa,  uomo
               tanto  celebrato  da  tutti  gli  scrittori  de'  suoi  tempi.  Al  medesimo

               monsignore  edificò  Michele  un  altro  magnifico  palazzo  nella  villa  di
               Grezano sul veronese; di ordine del medesimo fu rifatta la facciata
               de' conti Bevilacqua, e rassettate tutte le stanze del castello di detti
               signori,  detto  la  Bevilacqua.  Similmente  fece  in  Verona  la  casa  e

               facciata  de'  Lavezoli,  che  fu  molto  lodata.  Et  in  Vinezia  murò  dai
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