Page 1467 - Giorgio Vasari
P. 1467

fortificò  Michele  et  adornò  la  sua  patria  Verona:  facendovi,  oltre
               all'altre  cose,  quelle  bellissime  porte  della  città  che  non  hanno  in
               altro luogo pari: cioè la Porta Nuova, tutta di opera dorica rustica, la
               quale  nella  sua  sodezza  e  nell'essere  gagliarda  e  massiccia
               corrisponde  alla  fortezza  del  luogo,  essendo  tutta  murata  di  tufo  e

               pietra  viva,  et  avendo  dentro  stanze  per  i  soldati  che  stanno  alla
               guardia et altri molti commodi, non più stati fatti in simile maniera di
               fabriche. Questo edifizio, che è quadro e di sopra scoperto e con le

               sue  canoniere,  servendo  per  cavaliere  difende  due  gran  bastioni,  o
               vero torrioni, che con proporzionata distanza tengono nel mezzo la
               porta; et il tutto è fatto con tanto giudizio, spesa e magnificenza, che
               niuno pensava potersi fare per l'avenire, come non si era veduto per
               l'adietro, già mai altr'opera di maggior grandezza né meglio intesa,

               quando di lì a pochi anni il medesimo San Michele fondò e tirò in alto
               la porta detta volgarmente dal Palio, la quale non è punto inferiore
               alla  già  detta,  ma  anch'ella  parimente  o  più  bella,  grande,

               maravigliosa et intesa ottimamente. E di vero in queste due porte si
               vede i signori viniziani, mediante l'ingegno di questo architetto, avere
               pareggiato  gl'edifizii  e  fabriche  degl'antichi  romani.  Questa  ultima
               porta  adunque  è  dalla  parte  di  fuori  d'ordine  dorico,  con  colonne
               smisurate che risaltano, striate tutte secondo l'uso di quell'ordine, le

               quali colonne dico, che sono otto in tutto, sono poste a due a due:
               quattro tengono la porta in mezzo con l'arme de' rettori della città,
               fra l'una e l'altra da ogni parte, e l'altre quattro similmente a due a

               due,  fanno  finimento  negl'angoli  della  porta,  la  quale  è  di  facciata
               larghissima e tutta di bozze, o vero bugne, non rozze ma pulite e con
               bellissimi ornamenti; et il foro, o vero vano della porta, riman quadro,
               ma l'architettura nuova, bizzarra e bellissima. Sopra è un cornicione
               dorico  ricchissimo  con  sue  apartenenze,  sopra  cui  doveva  andare,

               come si vede nel modello, un frontespizio con suoi fornimenti, il quale
               faceva  parapetto  all'artiglieria,  dovendo  questa  porta,  come  l'altra,
               servire per cavaliero. Dentro poi sono stanze grandissime per i soldati

               con altri commodi et appartamenti. Dalla banda che è volta verso la
               città,  vi  fece  il  San  Michele  una  bellissima  loggia,  tutta  di  fuori
               d'ordine dorico e rustico e di dentro tutta lavorata alla rustica, con
               pilastri grandissimi, che hanno per ornamento colonne di fuori tonde
   1462   1463   1464   1465   1466   1467   1468   1469   1470   1471   1472