Page 1463 - Giorgio Vasari
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molto  più  le  fortezze  de'  viniziani.  Poi  dunque  che  fu  stato  alcuni
               giorni in Verona, andando a Trevisi per vedere quella fortezza e di lì a
               Padova pel medesimo conto, furono di ciò avvertiti i signori viniziani e
               messi  in  sospetto  non  forse  il  San  Michele  andasse  a  loro  danno
               rivedendo  quelle  fortezze.  Per  che,  essendo  di  loro  commessione

               stato preso in Padova e messo in carcere, fu lungamente essaminato,
               ma trovandosi lui essere uomo da bene, fu da loro non pure liberato,
               ma  pregato  che  volesse  con  onorata  provisione  e  grado  andare  al

               servigio di detti signori viniziani. Ma scusandosi egli di non potere per
               allora  ciò  fare,  per  essere  ubligato  a  Sua  Santità,  diede  buone
               promesse  e  si  partì  da  loro;  ma  non  istette  molto  (in  guisa,  per
               averlo, adoperarono detti signori) che fu forzato a partirsi da Roma e
               con  buona  grazia  del  Pontefice,  al  qual  prima  in  tutto  sodisfece,

               andare a servire i detti illustrissimi signori suoi naturali. Appresso de'
               quali dimorando, diede assai tosto saggio del giudizio e saper suo nel
               fare in Verona, dopo molte difficultà che parea che avesse l'opera, un

               bellissimo  e  fortissimo  bastione,  che  infinitamente  piacque  a  quei
               signori  et  al  signor  duca  d'Urbino  loro  capitano  generale.  Dopo  le
               quali cose avendo i medesimi deliberato di fortificare Lignago e Porto,
               luoghi importantissimi al loro dominio e posti sopra il fiume dell'Adice,
               cioè  uno  da  uno  e  l'altro  dall'altro  lato,  ma  congiunti  da  un  ponte,

               comisero  al  San  Michele  che  dovesse  mostrare  loro,  mediante  un
               modello, come a lui pareva che si potessero e dovessero detti luoghi
               fortificare. Il che essendo da lui stato fatto, piacque infinitamente il

               suo disegno a que' signori et al duca d'Urbino. Per che, dato ordine di
               quanto s'avesse a fare, condusse il San Michele le fortificazioni di que'
               due luoghi di maniera, che per simil opera non si può veder meglio,
               né più bella, né più considerata, né più forte, come ben sa chi l'ha
               veduta.  Ciò  fatto,  fortificò  nel  bresciano,  quasi  da'  fondamenti,

               Orzinuovo, castello e porto simile a Legnago. Essendo poi con molta
               instanza  chiesto  il  San  Michele  dal  signor  Francesco  Sforza  ultimo
               duca di Milano, furono contenti que' signori dargli licenza, ma per tre

               mesi  soli;  laonde,  andato  a  Milano,  vide  tutte  le  fortezze  di  quello
               stato et ordinò in ciascun luogo quanto gli parve che si dovesse fare,
               e ciò con tanta sua lode e sodisfazione del Duca, che quel signore
               oltre al ringraziarne i signori viniziani, donò cinquecento scudi al San
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