Page 1462 - Giorgio Vasari
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VITA DI MICHELE SAN MICHELE ARCHITETTORE VERONESE
Essendo Michele San Michele nato l'anno 1484 in Verona et avendo
imparato i primi principii dell'architettura da Giovanni suo padre e da
Bartolomeo suo zio, ambi architettori eccellenti, se n'andò di sedici
anni a Roma, lasciando il padre e due suoi fratelli di bell'ingegno,
l'uno de' quali, che fu chiamato Iacomo, attese alle lettere e l'altro,
detto don Camillo, fu canonico regolare e generale di quell'Ordine; e
giunto quivi studiò di maniera le cose d'architettura antiche e con
tanta diligenza, misurando e considerando minutamente ogni cosa,
che in poco tempo divenne, non pure in Roma, ma per tutti i luoghi
che sono all'intorno, nominato e famoso. Dalla quale fama mossi, lo
condussero gl'orvietani con onorati stipendi per architettore di quel
loro tanto nominato tempio. In servigio de' quali mentre si
adoperava, fu per la medesima cagione condotto a Monte Fiascone,
cioè per la fabrica del loro tempio principale, e così servendo all'uno e
l'altro di questi luoghi, fece quanto si vede in quelle due città di
buona architettura. Et noltre all'altre cose in San Domenico di Orvieto
fu fatta con suo disegno una bellissima sepoltura, credo per uno de'
Petrucci nobile sanese, la quale costò grossa somma di danari e riuscì
maravigliosa. Fece oltre ciò ne' detti luoghi infinito numero di disegni
per case private e si fece conoscere per di molto giudizio et
eccellente, onde papa Clemente pontefice Settimo, disegnando
servirsi di lui nelle cose importantissime di guerra che allora bollivano
per tutta Italia, lo diede con bonissima provisione per compagno ad
Antonio San Gallo, acciò insieme andassero a vedere tutti i luoghi di
più importanza dello stato ecclesiastico e dove fusse bisogno dessero
ordine di fortificare, ma sopra tutte Parma e Piacenza, per essere
quelle due città più lontane da Roma e più vicine et esposte ai
pericoli delle guerre. La qual cosa avendo essequito Michele et
Antonio con molta sodisfazione del Pontefice, venne disiderio a
Michele dopo tanti anni di rivedere la patria et i parenti e gl'amici, ma