Page 1460 - Giorgio Vasari
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dell'illustrissimo  signor  duca  Cosimo  per  ingegneri,  e  così  giunto  a
               Fiorenza se ne servì sua eccellenza in tutte le fortificazioni del suo
               dominio, secondo i bisogni che giornalmente accadevano. E fra l'altre
               cose,  essendo  stata  molti  anni  innanzi  cominciata  la  fortezza  della
               città di Pistoia, il San Marino, come volle il Duca, la finì del tutto con

               molta sua lode, ancor che non sia cosa molto grande. Si murò poi,
               con ordine del medesimo, un molto forte baluardo a Pisa. Per che,
               piacendo il modo del fare di costui al Duca, gli fece fare, dove si era

               murato come s'è detto al poggio di San Miniato, fuor di Fiorenza, il
               muro  che  gira  dalla  porta  San  Niccolò  alla  porta  San  Miniato,  la
               Forbiciaia che mette con due baluardi una porta in mezzo e serra la
               chiesa  e  monasterio  di  San  Miniato,  facendo  nella  sommità  di  quel
               monte  una  fortezza  che  domina  tutta  la  città  e  guarda  il  difuori  di

               verso levante e mezzogiorno; la quale opera fu lodata infinitamente.

               Fece il medesimo molti disegni e piante per luoghi dello stato di sua
               eccellenza  per  diverse  fortificazioni,  e  così  diverse  bozze  di  terra  e
               modelli  che  sono  appresso  il  signor  Duca.  E  perciò  che  era  il  San
               Marino  di  bello  ingegno  e  molto  studioso,  scrisse  un'operetta  del

               modo  di  fortificare,  la  quale  opera,  che  è  bella  et  utile,  è  oggi
               appresso  Messer  Bernardo  Puccini  gentiluomo  fiorentino,  il  quale
               imparò molte cose d'intorno alle cose d'architettura e fortificazione da
               esso San Marino suo amicissimo.

               Avendo  poi  Giovambatista  l'anno  1554  disegnato  molti  baluardi  da
               farsi intorno alle mura della città di Fiorenza, alcuni de' quali furono

               cominciati  di  terra,  andò  con  l'illustrissimo  signor  don  Grazia  di
               Tolledo  a  Mont'Alcino  dove,  fatte  alcune  trincee,  entrò  sotto  un
               baluardo e lo ruppe di sorte che gli levò il parapetto, ma nell'andare

               quello a terra toccò il San Marino un'archibusata in una coscia. Non
               molto dopo, essendo guarito, andato segretamente a Siena, levò la
               pianta  di  quella  città  e  della  fortificazione  di  terra  che  i  sanesi
               avevano  fatto  a  porta  Camolia,  la  qual  pianta  di  fortificazione
               mostrando egli poi al signor Duca et al marchese di Marignano, fece

               loro toccar con mano che ella non era difficile a pigliarsi né a serrarla
               poi dalla banda di verso Siena; il che esser vero dimostrò il fatto la
               notte  ch'ella  fu  presa  dal  detto  Marchese,  col  quale  era  andato
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