Page 1461 - Giorgio Vasari
P. 1461
Giovambatista, d'ordine e commessione del Duca. Perciò dunque,
avendogli posto amore il Marchese e conoscendo aver bisogno del
suo giudizio e virtù in campo, cioè nella guerra di Siena, operò di
maniera col Duca, che sua eccellenza lo spedì capitano d'una grossa
compagnia di fanti, onde servì da indi in poi in campo come soldato di
valore et ingegnoso architetto. Finalmente essendo mandato dal
Marchese all'Aiuola, fortezza nel Chianti, nel piantare l'artiglieria fu
ferito d'una archibusata nella testa. Per che, essendo portato dai
soldati alla pieve di San Polo del vescovo da Ricasoli, in pochi giorni si
morì e fu portato a San Marino, dove ebbe dai figliuoli onorata
sepoltura. Merita Giovambatista di essere molto lodato, perciò che
oltre all'essere stato eccellente nella sua professione, è cosa
maravigliosa che, essendosi messo a dare opera a quella tardi, cioè
d'anni trentacinque, egli vi facessi il profitto che fece, e si può
credere, se avesse cominciato più giovane, che sarebbe stato
rarissimo. Fu Giovambatista alquanto di sua testa, onde era dura
impresa voler levarlo di sua openione; si dilettò fuor di modo di
leggere storie e ne faceva grandissimo capitale, scrivendo con sua
molta fatica le cose di quelle più notabili. Dolse molto la sua morte al
Duca et ad infiniti amici suoi, onde venendo a baciar le mani a sua
eccellenza Giannandrea suo figliuolo, fu da lei benignamente raccolto
e veduto molto volentieri, e con grandissime offerte per la virtù e
fedeltà del padre, il quale morì d'anni quarantotto.