Page 1457 - Giorgio Vasari
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al Duca, sua eccellenza lo concedette loro molto volentieri, et egli
andato, gli servì in quello volevano di maniera che restarono
sodisfattissimi et a lui fecero infinite cortesie. Avendo poi fatto al
Duca, che disiderava di fare un porto di mare a Pesero, un modello
bellissimo, fu portato a Vinezia in casa il conte Giovan Iacomo
Leonardi, allora ambasciadore in quel luogo del Duca, acciò fusse
veduto da molti della professione, che si riducevano spesso con altri
begl'ingegni a disputare e far discorsi sopra diverse cose in casa il
detto conte, che fu veramente uomo rarissimo. Quivi dunque essendo
veduto il detto modello et uditi i bei discorsi del Genga, fu da tutti
senza contrasto tenuto il modello artifizioso e bello et il maestro che
l'aveva fatto di rarissimo ingegno. Ma tornato a Pesero non fu messo
il modello altrimenti in opera perché nuove occasioni di molta
importanza levarono quel pensiero al Duca.
Fece in quel tempo il Genga il disegno della chiesa di Monte l'Abbate
e quello della chiesa di S. Piero in Mondavio, che fu condotta a fine
da don Pier Antonio Genga in modo che per cosa piccola non credo si
possa veder meglio. Fatte queste cose, non passò molto che essendo
creato papa Giulio Terzo e da lui fatto il duca d'Urbino capitan
generale di Santa Chiesa, andò sua eccellenza a Roma e con essa il
Genga, dove volendo Sua Santità fortificar borgo, fece il Genga a
richiesta del Duca alcuni disegni bellissimi che con altri assai sono
appresso di sua eccellenza in Urbino. Per le quali cose divolgandosi la
fama di Bartolomeo, i genovesi, mentre che egli dimorava col Duca in
Roma, glielo chiesero per servirsene in alcune loro fortificazioni, ma il
Duca non lo volle mai concedere loro, né allora, né altra volta che di
nuovo ne lo ricercarono, essendo tornato a Urbino.
All'ultimo, essendo vicino il termine di sua vita, furono mandati a
Pesero dal gran mastro di Rodi due cavalieri della loro Religione
ierosolimitana a pregare sua eccellenza che volesse concedere loro
Bartolomeo, acciò lo potessero condurre nell'isola di Malta, nella
quale volevano fare non pure fortificazioni grandissime, per potere
difendersi da' Turchi, ma anche due città, per ridurre molti villaggi che
vi erano in uno o due luoghi; onde il Duca, il quale non avevano in
due mesi potuto piegare i detti cavalieri a voler compiacere loro del