Page 1456 - Giorgio Vasari
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suo cognato, il quale stava per ingegnero col signor duca Cosimo, il
signor Stefano Colonna da Palestina, allora generale di quel signore,
cercò, avendo inteso il suo valore, di tenerlo appresso di sé con
buona provisione, ma egli, che era molto ubligato al duca d'Urbino,
non volle mettersi con altri. Ma tornato a Urbino, fu da quel Duca
ricevuto al suo servizio e poi sempre avuto molto caro, né molto
dopo, avendo quel Duca presa per donna la signora Vettoria Farnese,
Bartolomeo ebbe carico dal Duca di fare gl'apparati di quelle nozze, i
quali egli fece veramente magnifici et onorati. E fra l'altre cose fece
un arco trionfale nel borgo di Valbuona tanto bello e ben fatto, che
non si può vedere né il più bello, né il maggiore, onde fu conosciuto
quanto nelle cose d'architettura avesse acquistato in Roma. Dovendo
poi il Duca, come generale della Signoria di Vinezia, andare in
Lombardia a rivedere le fortezze di quel dominio, menò seco
Bartolomeo, del quale si servì molto in fare siti e disegni di fortezze e
particolarmente in Verona, alla porta S. Felice. Ora, mentre che era in
Lombardia, passando per quella provincia il re di Boemia che tornava
di Spagna al suo regno, et essendo dal Duca onorevolmente ricevuto
in Verona, vide quelle fortezze, e perché gli piacquero, avuta
cognizione di Bartolomeo lo volle condurre al suo regno per
servirsene con buona provisione in fortificare le sue terre, ma non
volendogli dare il Duca licenza, la cosa non ebbe altrimenti effetto.
Tornati poi a Urbino, non passò molto che Girolamo, suo padre, venne
a morte; onde Bartolomeo fu dal Duca messo in luogo del padre
sopra tutte le fabriche dello stato e mandato a Pesero, dove seguitò
la fabrica di S. Giovanni Battista col modello di Girolamo. Et in quel
mentre fece nella corte di Pesero un apartamento di stanze sopra la
strada de' Mercanti, dove ora abita il Duca, molto bello, con bellissimi
ornamenti di porte, di scale e di camini, delle qual cose fu eccellente
architetto; il che avendo veduto il Duca volle che anco nella corte
d'Urbino facesse un altro appartamento di camere, quasi tutto nella
facciata che è volta verso San Domenico, il quale finito riuscì il più
bello alloggiamento di quella corte, o vero palazzo, et il più ornato
che vi sia.
Non molto dopo, avendolo chiesto i signori bolognesi per alcuni giorni