Page 1455 - Giorgio Vasari
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vita sua; molto cristianamente è vissuto con quiete, godutosi quel
ch'egli ha provisto con le sue fatiche. Fu ancora creato del Genga
Baldassarri Lancia da Urbino, il quale avendo egli atteso a molte cose
d'ingegno, s'è poi essercitato nelle fortificazioni, dove e per la
Signoria di Lucca provisionato da loro, nel qual luogo sté alcun
tempo, e poi è coll'illustrissimo duca Cosimo de' Medici venuto a
servirlo nelle sue fortificazioni dello stato di Fiorenza e di Siena, e l'ha
adoperato et adopera a molte cose ingegnose, et affaticatosi
onoratamente e virtuosamente Baldassarri, dove n'ha riportato grate
remunerazioni da quel signore. Molti altri servirono Girolamo Genga,
de' quali per non essere venuti in molta grande eccellenza, non
iscade ragionarne.
Di Girolamo sopra detto essendo nato in Cesana l'anno 1518
Bartolomeo mentre che il padre seguitava nell'esilio il Duca suo
signore, fu da lui molto costumatamente allevato e posto poi,
essendo già fatto grandicello, ad apprendere gramatica, nella quale
fece più che mediocre profitto. Dopo, essendo all'età di 18 anni
pervenuto, vedendolo il padre più inclinato al disegno che alle lettere,
lo fece attendere al disegno appresso di sé circa due anni, i quali finiti
lo mandò a studiare il disegno e la pittura a Fiorenza, là dove sapeva
che è il vero studio di quest'arte per l'infinite opere che vi sono di
maestri eccellenti così antichi come moderni. Nel qual luogo
dimorando Bartolomeo et attendendo al disegno et all'architettura
fece amicizia con Giorgio Vasari pittore et architetto aretino e con
Bartolomeo Amannati scultore, da' quali imparò molte cose
appartenenti all'arte. Finalmente, essendo stato tre anni in Fiorenza,
tornò al padre che allora attendeva in Pesaro alla fabrica di S.
Giovanni Battista, là dove il padre, veduti i disegni di Bartolomeo, gli
parve che si portasse molto meglio nell'architettura che nella pittura,
[e] che vi avesse molto buona inclinazione; per che, trattenendolo
appresso di sé alcuni mesi, gl'insegnò i modi della prospettiva, e dopo
lo mandò a Roma, acciò che là vedesse le mirabili fabriche che vi
sono antiche e moderne, delle quali tutte in quattro anni che vi
stette, prese le misure e vi fece grandissimo frutto. Nel tornarsene
poi a Urbino, passando per Firenze per vedere Francesco San Marino