Page 1452 - Giorgio Vasari
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simile a quella di Belvedere di Roma, che è bellissima. Mediante [lui]
               fece  restaurare  la  rocca  di  Gradara  e  la  corte  di  Castel  Durante  in
               modo che tutto quello che vi è di buono venne da questo mirabile
               ingegno.  Fece  similmente  il  corridore  della  corte  d'Urbino,  sopra  il
               giardino, et un altro cortile ricinse da una banda con pietre traforate

               con  molta  diligenza.  Fu  anco  cominciato  col  disegno  di  costui  il
               convento de' Zoccolanti a Monte Baroccio e Santa Maria delle Grazie a
               Senigaglia, che poi restarono imperfette per la morte del Duca. Fu ne'

               medesimi  tempi  con  suo  onore  ordine  e  disegno  cominciato  il
               Vescovado di Sinigaglia, che se ne vede anco il modello fatto da lui.
               Fece anco alcune opere di scultura e figure tonde di terra e di cera,
               che sono in casa de' nipoti in Urbino, assai bene. All'Imperiale fece
               alcuni Angeli di terra, i quali fece poi gettar di gesso e mettergli sopra

               le porte delle stanze lavorate di stucco nel palazzo nuovo, che sono
               molto belli. Fece al vescovo di Sinigaglia alcune bizzarrie di vasi di
               cera da bere per farli poi d'argento, e con più diligenzia ne fece al

               Duca  per  la  sua  credenza  alcuni  altri  bellissimi.  Fu  bellissimo
               inventore di mascherate e d'abiti, come si vidde al tempo del detto
               Duca, dal quale meritò per le sue rare virtù e buone qualità essere
               assai  remunerato.  Essendo  poi  successo  il  duca  Guidobaldo  suo
               figliuolo, che regge oggi, fece principiare dal detto Genga la chiesa di

               San  Giovambattista  in  Pesaro,  che  essendo  stata  condotta  secondo
               quel modello da Bartolomeo suo figliuolo, è di bellissima architettura
               in tutte le parti, per avere assai immitato l'antico e fattala in modo

               ch'ell'è il più bel tempio che sia in quelle parti, sì come l'opera stessa
               apertamente  dimostra,  potendo  stare  al  pari  di  quelle  di  Roma  più
               lodate. Fu similmente per suo disegno et opera fatto da Bartolomeo
               Ammannati fiorentino scultore, allora molto giovane, la sepoltura del
               duca Francesco Maria in Santa Chiara d'Urbino, che per cosa semplice

               e di poca spesa riuscì molto bella. Medesimamente fu condotto da lui
               Battista Franco, pittore veniziano, a dipignere la cappella grande del
               Duomo  d'Urbino,  quando  per  suo  disegno  si  fece  l'ornamento

               dell'organo del detto Duomo che ancor non è finito. E poco dappoi,
               avendo  scritto  il  cardinale  di  Mantova  al  Duca  che  gli  dovesse
               mandare  Girolamo  perché  voleva  rassettare  il  suo  Vescovado  di
               quella città, egli vi andò e rassettollo molto bene di lumi e di quanto
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