Page 1454 - Giorgio Vasari
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Ravenna, pittore più eccellente di Marco, il quale aveva poco innanzi
messo allo altar maggiore il detto Duomo una bellissima tavola,
dipintovi dentro Cristo che comunica gli Apostoli et in un mezzo tondo
sopra un Cristo morto, e nella predella di detta tavola storie di figure
piccole de' fatti di Santa Elena, molto graziose, le quali lo ridussono in
maniera, che venuto come abbiàn detto Girolamo Genga a dipignere
la cappella di S. Francesco di Furlì per Messer Bartolomeo
Lombardino, andò Francesco allora a star col Genga e da quella
comodità d'imparare; e non restò di servirlo mentre che visse; dove,
et a Urbino et a Pesero nell'opera dell'Imperiale, lavorò come s'è
detto continuamente, stimato et amato dal Genga, perché si portava
benissimo come ne fa fede molte tavole di sua mano in Furlì, sparse
per quella città e particolarmente tre, che ne sono in San Francesco,
oltre che in palazzo nella sala v'è alcune storie a fresco di suo.
Dipinse per la Romagna molte opere; lavorò ancora in Vinezia per il
reverendissimo patriarca Grimani quattro quadri grandi a olio posti in
un palco d'un salotto in casa sua, attorno a uno ottangolo che fece
Francesco Salviati, ne' quali sono le storie di Psiche tenuti molto belli.
Ma dove egli si sforzò di fare ogni diligenza e poter suo, fu nella
chiesa di Loreto, alla cappella del Santissimo Sagramento, nella quale
fece intorno a un tabernacolo di marmo, dove sta il corpo di Cristo,
alcuni Angeli e nelle facciate di detta cappella dua storie, una di
Melchisedec, l'altra quando piove la manna, lavorate a fresco, e nella
volta spartì con varii ornamenti di stucco quindici storiette della
Passione di Gesù Cristo, che ne fé di pittura nove, e sei ne fece di
mezzo rilievo, cosa ricca e bene intesa, e ne riportò tale onore, che
non si partì altrimenti che nel medesimo luogo fece una altra cappella
della medesima grandezza di rincontro a quella intitolata nella
Concezione, con la volta tutta di bellissimi stucchi, con ricco lavoro,
nella quale insegnò a Pietro Paulo suo figliuolo a lavorargli, che gli ha
poi fatto onore e di quel mestiero è diventato pratichissimo.
Francesco adunque nella facciate fece a fresco la natività e la
presentazione di Nostra Donna, e sopra lo altare fece Santa Anna e la
Vergine con Figliuolo in collo e dua Angeli che l'ancoronano, e nel
vero l'opere sue sono lodate dagl'artefici e parimente i costumi e la