Page 1451 - Giorgio Vasari
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giudicata  bellissima.  Fecevi  anco  la  storia  dello  Spirito  Santo  per
               Messer Francesco Lombardi, medico, che fu l'anno 1512 ed egli la finì,
               et altre opere per la Romagna, delle quali ne riportò onore e premio.
               Essendo poi ritornato il Duca nello stato, se ne tornò anco Girolamo e
               da esso fu trattenuto ed adoperato per architetto e nel restaurare un

               palazzo  vecchio  e  farli  giunta  d'altra  torre  nel  monte  dell'Imperiale
               sopra  Pesaro.  Il  qual  palazzo  per  ordine  e  disegno  del  Genga  fu
               ornato di pittura d'istorie e fatti del Duca, da Francesco da Forlì, da

               Raffael dal Borgo, pittori di buona fama, e da Cammillo Mantovano, in
               far  paesi  e  verdure  rarissimo,  e  fra  li  altri  vi  lavorò  anco  Bronzino
               fiorentino  giovinetto,  come  si  è  detto  nella  vita  del  Puntormo.
               Essendovi anco condotti i Dossi ferraresi, fu allogata loro una stanza
               a  dipignere;  ma  perché  finita  che  l'ebbero  non  piacque  al  Duca,  fu

               gittata a terra e fatta rifare dalli sopra nominati. Fecevi poi la torre
               alta  120  piedi  con  13  scale  di  legno  da  salirvi  sopra,  accomodate
               tanto bene e nascoste nelle mura che si ritirano di solaro in solaro

               agevolmente,  il  che  rende  quella  torre  fortissima  e  maravigliosa.
               Venendo poi voglia al Duca di voler fortificare Pesaro et avendo fatto
               chiamare Pierfrancesco da Viterbo, architetto molto eccellente, nelle
               dispute  che  si  facevano  sopra  la  fortificazione,  sempre  Girolamo
               v'intervenne et il suo discorso e parere fu tenuto buono e pieno di

               giudizio. Onde, se m'è lecito così dire, il disegno di quella fortezza fu
               più di Girolamo che d'alcun altro, se bene questa sorte di architettura
               da  lui  fu  sempre  stimata  poco,  parendoli  di  poco  pregio  e  dignità.

               Vedendo dunque il Duca di aver un così raro ingegno, deliberò di fare
               al detto luogo dell'Imperiale vicino al palazzo vecchio un altro palazzo
               nuovo, e così fece quello che oggi vi si vede, che per esser fabrica
               bellissima e bene intesa, piena di camere, di colonnati e di cortili, di
               logge,  di  fontane  e  di  amenissimi  giardini,  da  quella  banda  non

               passano prencipi che non la vadino a vedere; onde meritò che papa
               Paulo Terzo, andando a Bologna con tutta la sua corte, l'andasse a
               vedere e ne restasse pienamente sodisfatto.

               Col disegno del medesimo il Duca fece restaurare la corte di Pesaro
               et  il  Barchetto  facendovi  dentro  una  casa  che,  rappresentando  una

               ruina, è cosa molto bella a vedere; e fra le altre cose vi è una scala,
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